È tutto pronto per l’atto finale della corsa alla Casa Bianca. Donald Trump contro Kamala Harris, un crocevia fondamentale per il destino degli Stati Uniti ma anche per il resto del pianeta: il risultato delle urne avrà inevitabilmente un enorme impatto sugli equilibri geopolitici, anche alla luce dei numerosi conflitti in corso. Insomma, la scelta dell’inquilino della Casa Bianca e il colore del prossimo Congresso rappresentano due scelte cruciali per il futuro dello scacchiere internazionale. Le ultime rilevazioni degli istituti specializzati confermano che la partita è apertissima e ogni singolo voto farà la differenza, ma cosa ne pensano gli italiani? Un sondaggio risponde a questa domanda e soprattutto rivela un dettaglio parecchio interessante.
Il sondaggio realizzato da Piepoli per Rainews sulle presidenziali americane ha acceso i riflettori sul giudizio degli italiani in base all’elettorato di riferimento. Il dato più sorprendente – fino a un certo punto – riguarda gli elettori del Movimento 5 Stelle. Secondo l’istituto, infatti, il 54 per cento dei grillini voterebbe per Trump a occhi chiusi. Percentuale nettamente inferiore per Kamala, ferma al 24 per cento, mentre il restante 21 per cento è composto dagli indecisi. Più di un pentastellato su due con The Donald.
Discorso diverso per centrodestra e sinistra. Nel centrodestra c’è una grande divisione: il 21 per cento fa parte degli indecisi, il 41 per cento sta con la Harris mentre il 38 per cento sta con Trump. Leggero vantaggio per la candidata democratica. A sinistra, invece, plebiscito per Obamala: il 71 per cento degli elettori rossi stanno con la democratica, solo il 13 per cento con il tycoon. Il restante 12 per cento è composto da indecisi.
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Come dicevamo, l’orientamento degli elettori del Movimento 5 Stelle sorprende fino a un certo punto. Il sondaggio realizzato da Piepoli rappresenta alla perfezione il pensiero del leader Giuseppe Conte, che nelle ultime settimane ha traccheggiato sull’endorsement, scegliendo di non prendere posizione. Ma in realtà tutti ricordano il particolare feeling con il repubblicano, tant’è che il soprannome “Giuseppi” è legato a una celebre dichiarazione di The Donald sull’Italia.
In una delle sue consuete supercazzole, l’autoproclamato avvocato del popolo ha spiegato: “L’identità progressista del M5s non può essere definita dalla candidatura di un altro Paese. Ho condannato Trump per Capitol Hill, e per altro, ma fatemi applaudire la Harris quando imporrà una svolta sul conflitto russo ucraino, piuttosto che continuare a mandare armi, quando interverrà sul conflitto a Gaza. Non mi fate abbracciare una candidatura acriticamente“.
Ma c’è anche un’altra considerazione da fare sul sondaggio sopra citato. Il pensiero degli elettori grillini è distante anni luce da quello degli elettori della sinistra. Una distanza che è palpabile anche tra i partiti della possibile accozzaglia anti-Meloni, tenuta in piedi solo dalla speranza di racimolare un voto in più del centrodestra alle prossime elezioni. Punti di vista diversi su tutti i principali dossier, dalla politica estera all’economia. Anche sulle presidenziali americane i leader hanno assunto posizioni molto diverse: se Conte fa finta di non avere preferenze, Elly Schlein da mesi sostiene la candidatura democratica, prima quella di Joe Biden e poi quella della Harris.
Franco Lodige, 4 novembre 2024
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