Nei giorni scorsi, La Repubblica non faceva altro che sparare sulla home page del proprio sito la “prima pagina” che ormai conta davvero: un sondaggio politico che desse Elly Schlein in rincorsa su Giorgia Meloni. Era tutto un “si riduce il distacco”, “il Pd sale e FdI frena”, “Effetto Elly”, titoloni ovviamente piazzati in bella vista in apertura di sito. L’ultima rilevazione però non è andata così bene e il pezzo è magicamente sceso nella gerarchia delle notizie. Ci sta, per carità. Ma è simpatico farlo notare.
Il sondaggio e il caso Schlein
Il sondaggio realizzato da Swg per La7 infatti ha registrato un rialzo dello 0,7% per Meloni e un calo dello 0,4% per il Pd. Con il risultato che, come ormai succede da mesi, il distacco tra il premier e Elly Schlein sarà magari meno marcato che in passato ma resta comunque enorme. I dati sono chiari. Fratelli d’Italia passa dal 28,8% della scorsa settimana al 29,5% di ieri. Il Pd scende dal 21,5% al 21,1%. Cresce di qualche decimale anche il M5S che passa dal 15,3% al 15,6%. Più indietro si ferma la Lega di Matteo Salvini, stabile e inchiodata al 9%. Forza Italia e Azione perdono entrambe lo 0,2%, al 6,6% il partito di Berlusconi e al 4,1% quello di Calenda. Matteo Renzi, impegnato anche con la direzione del Riformista, al momento può contare sul 2,8% dei voti, uno 0,3% in più rispetto a una settimana fa. Dietro tutti gli altri: +Europa (2,4%), Paragone (1,8%), Unione Popolare (1,6%), eccetera eccetera.
La distanza resta
Cosa significa? Poco o nulla, come sempre. Siamo ancora molto distanti dalle elezioni europee e distanti anni luce da quelle politiche che, al netto di terremoti nella maggioranza, potrebbero svolgersi non prima di cinque anni. Il dato politico interessante però è questo: il partito del premier, passati ormai sei mesi di governo, ha guadagnato punti rispetto alle elezioni e a parte qualche leggero saliscendi resta il più votato dagli italiani. Il Pd con Elly Schlein ha effettivamente recuperato buona parte del terreno perduto, senza però impensierire FdI. L’alleanza con il M5S, unica speranza per poter davvero battere alle urne il centrodestra, sembra di là da venire.
Ieri, dopo l’incontro con la Meloni, Schlein e Conte si sono sentiti al telefono: i due continuano ad annusarsi da lontano, cercano di sottrarsi i voti “di sinistra” in vista delle europee, lasciano aperti spazi di trattativa ma al momento non stringono accordi. Tradotto: per ora il centrosinistra, o i giallorossi che dir si voglia, non mettono paura al centrodestra.