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Il sondaggio che spaventa Giorgia Meloni

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È ancora presto per considerarla una tendenza. E tantomeno un vero e proprio problema. Piuttosto, Giorgia Meloni deve fare i conti con un campanello d’allarme e magari cercare di invertire la rotta. Se fino al “caso carburanti” la corsa di FdI e del premier sembrava inarrestabile, l’autolesionismo degli ultimi giorni ha segnato un vero e proprio sbandamento del neonato governo. E i dati, almeno nel sondaggio di Alessandra Ghisleri, iniziano a registrarlo.

Non parliamo tanto della rilevazione sulla fiducia degli italiani verso il premier e il suo esecutivo. Certo: nel 2023 le percentuali sono calate fin sotto la soglia del 40%, con la Meloni al 38,5% (-1,4% in 20 giorni) e il suo esecutivo il 36,7% (-2,5%). Ma sono flessioni fisiologiche, soprattutto dopo quasi cento giorni di governo. Piuttosto a preoccupare Meloni è, o dovrebbe essere, la reazione dell’elettorato (pure il suo) di fronte al pasticcio delle accise. Nicolaporro.it lo segnala sin da tempi non sospetti: l’errore del premier è stato quello di farsi dettare l’agenda da Repubblica e dalla stampa di sinistra (i partiti no, vista l’irrilevanza del Pd). Varata la manovra, annullato lo sconto sulle accise, iniziati i naturali rincari del prezzo della benzina, il governo – anziché rivendicare sin da subito la scelta di non buttare 10 miliardi all’anno sul caro carburante – ha preferito puntare il dito sui benzinai e su presunti speculatori, salvo poi fare marcia indietro anche di fronte alle minacce di sciopero.

Un cortocircuito più mediatico che politico, a dire il vero. Motivo per cui Fratelli d’Italia sta avviando una centralizzazione della comunicazione: tutto in mano all’ufficio stampa, senza uscite personali da parte degli eletti che possono creare scompiglio. Anche perché il rischio poi è di giocarsi la luna di miele con gli elettori che hanno conferito al primo premier donna d’Italia un chiaro mandato elettorale.

Sul caos carburanti, infatti, secondo Ghisleri la maggioranza degli italiani (52,3%) dà un giudizio negativo e solo il 26% promuove le iniziative dell’esecutivo. Numeri decisamente diversi dal periodo pre natalizio (novembre 2022), quando il 30,4% degli intervistati promuoveva il governo, solo il 28% lo bocciava e addirittura il 41,6% non sapeva come rispondere. Sintomo, questo, che le mosse degli ultimi mesi hanno “scontentato” alcuni dei fedelissimi della Meloni e soprattutto hanno smosso chi, fino a novembre, aveva sospeso il giudizio sull’operato di Giorgia. Senza contare che i delusi si contano anche all’interno degli elettori di centrodestra (15% dei leghisti, 11,8% di Fdi e 29,7% di Fi), una coalizione che sta dimostrando di non essere proprio granitica.

Questo significa che la leader di Fdi ha perso la fiducia degli elettori? No, ovviamente. I sondaggi sulle intenzioni di voto la danno ancora saldamente al comando, e c’è pure chi la piazza sopra la soglia del 30% delle preferenze. Però i campanelli d’allarme è sempre bene ascoltarli. Anche solo per cercare di non ripetere gli stessi errori.

Giuseppe De Lorenzo, 15 gennaio 2023