Ci sono interviste che non hanno altra ragion d’essere che il soffietto pubblicitario a chi le riceve, o concede. Una così ha tutta l’aria di essere quella, ennesima, alla vestale dell’intolleranza woke Rula Jebreal, che ha “una avviata carriera di giornalista e scrittrice in America”. E chi se ne frega, numero uno. Non si capisce bene se la promozione in questo caso sia libraria, commerciale, o personale, il che è lo stesso, resta comunque un senso di fasullo, di cartonato per l’intera paginata che si potrebbe intitolare: la forza del destino.
Nella visione ruliana, tutto accade per caso: conoscenze, amorazzi, sui quali non si parla se no la figlia la prende in giro (la figlia?), scatti di contingenza: apprendiamo che entrare in Rai è facilissimo se sai come farlo, se per caso conosci una Afef, se sei di carnagione mulatta, che ai tempi ti facevano sentire a disagio, pora martire israelo-palestinese, se sei donna; poi che tu non abbia parvenza d’esperienza, che sarà mai: non serve concorso, basta il corso degli eventi se sei Rula Jebreal, sei la figlia del destino, entri.
Tutto nell’epopea jebrealiana è casualità, incontro, imprevisto, ovviamente sostenuto dalla forza della volontà e dell’essere donna e di sinistra. Ma lo sai che sei proprio simpatica, spezza a un certo punto l’intervistatrice, con quella professionalità corroborata appena dall’intimità. E cosi: domande imbarazzanti nessuna, “mancherebbe”, come diceva Franca Valeri, nessun accenno alle fotografatissime patinate amicizie, chessò, con Weinstein, meglio sbandierare quella con Hillary, che poi era tutto un circoletto, o l’altra con Obama: pure quella volta fu un caso, Barack sudava e lei lo detergeva sotto gli occhi esterrefatti della scorta. Vedi, alle volte, quanto è facile: basta una buona dose di sincronicità junghiana e di salviettine umidificanti, e il gioco è fatto.
E sull’immagine della ex modella di borsette, vips only, ex “gnocca senza testa” come la definì qualcuno in tv, ex fidanzata dell’antisemita Roger Waters, persona non gradita in Israele, oggi più putiniano di Putin di qualche divertente personaggio che ricorda Tintin, ex un po’ di tutto, che asciuga il sudore dell’ex presidente Usa (e getta, come le salviette), muore la favella e anche la penna: una immagine da evangelica, tipo Maddalena woke con Cristo black. Fantastica, la pia donna, che meno cerca il successo e più il successo la cerca, qualsiasi cosa faccia. Eh sì, dev’essere andata proprio così. Funziona così.
Mai dannarsi, basta essere mandate da Dio e puoi passare dallo scioglimuscoli alla geopolitica passando per un cantante esaltato che ai concerti fa volare maiali con la stella di David. Io dico che la propensione del giornalismo attuale a prendere per il culo chi ancora lo legge, si è fatta intollerabile.
Max Del Papa, 9 luglio 2023