Cronaca

Il teatro apre le porte a 250 migrati. E loro lo occupano

Erano stati ammessi ad una iniziativa gratuitamente. Ma dopo cinque settimane rifiutano di andarsene. C’è lo spettro bancarotta

migranti occupano cinema Parigi

Il teatro parigino La Gaîté Lyrique, noto per le sue proposte culturali progressiste, è diventato improvvisamente lo scenario di una disputa che ha attirato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica. Più di 250 migranti africani, invitati a un seminario su come “Reinventare l’accoglienza per i rifugiati in Francia”, hanno scelto di non lasciare l’edificio al termine dell’evento. Questa occupazione ha avuto inizio cinque settimane fa e coinvolge individui provenienti in gran parte dalle ex colonie francesi in Africa occidentale.

L’azione ha causato non pochi problemi alla direzione del teatro, che si è vista costretta ad annullare gli spettacoli programmati fino al 24 gennaio a causa della mancanza di entrate e dell’aggravarsi delle condizioni igieniche all’interno del teatro. La direzione ha espresso la propria preoccupazione, facendo appello alle autorità per trovare alloggio agli occupanti, sottolineando l’improprietà di un’espulsione in condizioni invernali.

Di fronte a questa situazione, il consiglio comunale di Parigi, che detiene la proprietà dell’edificio, ha ammesso la difficoltà nel reperire alloggi adeguati per i migranti e ha rivolto un appello al governo centrale, finora senza ricevere risposta. Nel frattempo, le imprese locali lamentano perdite economiche significative, con un bistrot vicino al teatro che ha registrato un calo di 30.000 euro nei profitti, attribuendo tale flessione alla presenza intimidatoria degli occupanti nei confronti dei potenziali clienti.

I migranti, che si dichiarano tutti minorenni e quindi aventi diritto a tutela e alloggio da parte delle autorità locali, sono stati contraddetti dagli ufficiali che li considerano adulti. Questa controversia ha generato tensioni e accuse di illegalità da parte delle autorità regionali verso l’occupazione. Il Collettivo dei Giovani del Parco di Belleville, che aveva organizzato l’iniziativa, ha denunciato i test dell’età come discriminatori.

L’occupazione ha dato vita a manifestazioni quotidiane davanti al teatro, con assemblee generali animate da tamburi e slogan attraverso megafoni che hanno bloccato l’accesso all’istituzione culturale.

In risposta a questa e altre questioni legate alla sicurezza interna, il ministro dell’Interno francese, Bruno Retailleau, ha annunciato misure più severe contro l’immigrazione illegale, promettendo “più ordine nelle strade e ai confini”. Dal 1° novembre, la Francia ha implementato controlli rafforzati ai confini con i paesi vicini dello spazio Schengen, inclusi Belgio, Germania, Italia, Lussemburgo, Spagna e Svizzera. Questi controlli, che riguardano i viaggiatori che entrano nel paese via terra, mare e aria, resteranno in vigore fino al 1° aprile 2025, con la possibilità di essere ulteriormente prolungati, segnando un cambiamento importante nell’approccio alla gestione delle minacce alla sicurezza pubblica, che includono attività terroristiche, reati di contrabbando e l’immigrazione irregolare, oltre al rischio di infiltrazioni di individui radicalizzati.