Forse, per cultura, storia, struttura economica sarebbe stata più logica una unione dei paesi del mediterraneo.
Alessandro
30 Marzo 2020, 19:50 19:50
Ma quando l olandese dice, a sproposito perché nel momento sbagliato, che bisognerebbe istituire una sorta di processo per capire dove sono finiti i denari della voragine di debiti che adesso altri dovrebbero garantire, non dice una cosa che un po’ tutti pensiamo?
Tutte le volte che ci spremono un po’ di più, non ci chiediamo dove vanno a finire e se ha senso continuare a mettercene?
Quando le banche hanno chiesto soldi, un po’ tutti ci siamo chiesti, senza avere risposta, chi li avesse presi.
Ancora un anno fa ci siamo chiesti per l’ennesima volta con che soldi sono state fatte le privatizzazioni. In questo momento ad esempio mi chiedo come sia possibile che si debba ammettere che se il covid attacca nel meridione è un dramma perché la sanità è estremamente debole. Non ci chiediamo da decenni come sia possibile che col flusso di denaro che ci raccontano ci sia stato gli ospedali siano così messi male?
Va bene che ora non è il momento, ora serve drenare per l’emergenza, ma quando mai lo è stato prima e quando mai verrà? Il momento?
Una famiglia ricca che avesse investito la metà del reddito per due, tre generazioni può essere messa così? E l’Italia non era ricca? La spesa pubblica non è investimento sotto tutti i punti di vista?
Vittorio
30 Marzo 2020, 17:39 17:39
Ne frattemmpo Orban , zitto zitto, ha portato a casa la possibile sospensine sine die dell’attività parlamentare.
Vediam un pò se la Merkel si indignerà per questo suo compare che siede tra i Popolari in paramento europeo.
Qualcuno tra i nostri governanti, appresa, la notizia ha urlato : SI….PUO’….FAREEEEE!!!!
Massimo da Rotterdam
30 Marzo 2020, 17:36 17:36
“Non esiste un’Europa, ma una Germania circondata da pavidi.
L’euro? È una gabbia tedesca. La Germania ha sostituito la volontà di potenza militare con quella economica.
La Germania non ha cambiato la visione del suo ruolo in Europa dopo la fine del nazismo, pur avendo abbandonato l’idea di imporla militarmente. Per tre volte l’Italia ha subito il fascino della cultura tedesca che ha condizionato la sua storia, non solo economica, con la Triplice alleanza del 1882, il Patto d’acciaio del 1939 e l’Unione europea del 1992. È pur vero che ogni volta fu una nostra scelta. Possibile che non impariamo mai dagli errori?
Se si sapesse che l’Italia ha un piano B per uscire dall’euro, la Germania e gli altri paesi si troverebbero costretti a dover valutare gli effetti che essi pagherebbero in termini di valore del cambio e di chiusura del mercato italiano ai loro prodotti, e ci tratterebbero con minore aggressività.
Non ho mai chiesto di uscire dall’euro, ma di essere preparati a farlo se, per una qualsiasi ragione, fossimo costretti volenti o nolenti.
Quelli che oggi si dicono europeisti in realtà sono anti-italiani.”
Firmato Paolo Savona (aggiungo io, parole sante)…
Laval
30 Marzo 2020, 17:18 17:18
Uscendo dall’Europa è vero che abbiamo una svalutazione, ma questo ci consente un rinnovamento commerciale, una ripresa interna aumentando le esportazioni, dandoci la possibilità di equilibrarci.
Forse, per cultura, storia, struttura economica sarebbe stata più logica una unione dei paesi del mediterraneo.
Ma quando l olandese dice, a sproposito perché nel momento sbagliato, che bisognerebbe istituire una sorta di processo per capire dove sono finiti i denari della voragine di debiti che adesso altri dovrebbero garantire, non dice una cosa che un po’ tutti pensiamo?
Tutte le volte che ci spremono un po’ di più, non ci chiediamo dove vanno a finire e se ha senso continuare a mettercene?
Quando le banche hanno chiesto soldi, un po’ tutti ci siamo chiesti, senza avere risposta, chi li avesse presi.
Ancora un anno fa ci siamo chiesti per l’ennesima volta con che soldi sono state fatte le privatizzazioni. In questo momento ad esempio mi chiedo come sia possibile che si debba ammettere che se il covid attacca nel meridione è un dramma perché la sanità è estremamente debole. Non ci chiediamo da decenni come sia possibile che col flusso di denaro che ci raccontano ci sia stato gli ospedali siano così messi male?
Va bene che ora non è il momento, ora serve drenare per l’emergenza, ma quando mai lo è stato prima e quando mai verrà? Il momento?
Una famiglia ricca che avesse investito la metà del reddito per due, tre generazioni può essere messa così? E l’Italia non era ricca? La spesa pubblica non è investimento sotto tutti i punti di vista?
Ne frattemmpo Orban , zitto zitto, ha portato a casa la possibile sospensine sine die dell’attività parlamentare.
Vediam un pò se la Merkel si indignerà per questo suo compare che siede tra i Popolari in paramento europeo.
Qualcuno tra i nostri governanti, appresa, la notizia ha urlato : SI….PUO’….FAREEEEE!!!!
“Non esiste un’Europa, ma una Germania circondata da pavidi.
L’euro? È una gabbia tedesca. La Germania ha sostituito la volontà di potenza militare con quella economica.
La Germania non ha cambiato la visione del suo ruolo in Europa dopo la fine del nazismo, pur avendo abbandonato l’idea di imporla militarmente. Per tre volte l’Italia ha subito il fascino della cultura tedesca che ha condizionato la sua storia, non solo economica, con la Triplice alleanza del 1882, il Patto d’acciaio del 1939 e l’Unione europea del 1992. È pur vero che ogni volta fu una nostra scelta. Possibile che non impariamo mai dagli errori?
Se si sapesse che l’Italia ha un piano B per uscire dall’euro, la Germania e gli altri paesi si troverebbero costretti a dover valutare gli effetti che essi pagherebbero in termini di valore del cambio e di chiusura del mercato italiano ai loro prodotti, e ci tratterebbero con minore aggressività.
Non ho mai chiesto di uscire dall’euro, ma di essere preparati a farlo se, per una qualsiasi ragione, fossimo costretti volenti o nolenti.
Quelli che oggi si dicono europeisti in realtà sono anti-italiani.”
Firmato Paolo Savona (aggiungo io, parole sante)…
Uscendo dall’Europa è vero che abbiamo una svalutazione, ma questo ci consente un rinnovamento commerciale, una ripresa interna aumentando le esportazioni, dandoci la possibilità di equilibrarci.
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