Il trionfo di Putin, rieletto per plebiscito

Il presidente russo di nuovo sul trono secondo le attese: “Navalny? Volevo liberarlo”. Gli Usa: “Voto né libero né giusto”

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putin elezioni

Alle elezioni presidenziali russe, Vladimir Putin ottiene un’ampia maggioranza dei voti, consolidando la sua autorità all’interno del paese. Lo Zar è stat eletto per la quinta volta eletto con quasi l’88% dei voti. Un plebiscito, come da attesa, nonostante la guerra in Ucraina e la morte di Alexei Navalny. O forse anche grazie a questo.

I dati definitivi

Quando la Commissione elettorale centrale ha calcolato i voti del 99,65 per cento dei voti scrutinati, Putin è in testa alle elezioni presidenziali della Federazione Russa con l’87,32 per cento. A seguire Nikolaj Kharitonov (Partito Comunista) col 4,30% dei voti; Vladislav Davankov (Popolo Nuovo) con il 3,82% dei voti; e Leonid Slutskij (Partito Liberal Democratic) con il 3,20%. L’affluenza al voto è stata del 74,3% (contro il 67,54% del 2018), proprio come sperava la Zar per consolidare il suo potere.

Le operazioni di voto in Russia

Almeno 100 persone sono state arrestate durante le operazioni di voto, ma per gli osservatori di Zambia, Nigeria e Centrafrica le elezioni si sono svolte secondo regole democratiche. E se lo dicono loro… Durante una delle sue apparizioni pubbliche dal comitato elettorale, Putin è tornato a citare per la prima volta in pubblico il suo oppositore politico morto nel carcere in Siberia. “Per quanto concerne il signor Navalny. Sì, è morto. È un fatto spiacevole”, ha detto Putin, aggiungendo che prima della morte di Navalny era stata valutata l’ipotesi di uno scambio di prigionieri.

La guerra in Ucraina

Sul piano internazionale, le posizioni della Russia sulla crisi ucraina rimangono ferme. A fronte delle pressioni globali, Putin ha evidenziato la disponibilità della Russia alla negoziazione con l’Ucraina, ma ha posto delle condizioni: i negoziati non devono essere usati come pretesto per un riarmo di Kiev. Questa prospettiva è stata ribadita in risposta a una proposta di tregua olimpica avanzata dal presidente francese Emmanuel Macron, con Putin che ha dimostrato apertura verso soluzioni che tutelino gli interessi russi e la situazione attuale sui campi di battaglia. “È stata un’elezione illegittima – ha replicato Zelensky – l’unica poltrona di cui ha bisogno Putin è quella da imputato al Tribunale dell’Aia”.

Gli Usa: “Voto né libero né giusto”

Non sono mancate frecciate all’avversario americano. Se la Casa Bianca ha bollato le elezioni come “né libere né giuste”, Putin ha incassato le congratulazioni di Xi Jinping (un altro che di democrazia se ne intende) ed è tornato a ribadire che “Taiwan appartiene alla Cina”, che “le relazioni con Pechino sono ottime e miglioreranno”.

Lo scontro con la Nato

In merito al potenziale scontro con la Nato, Putin ha espresso preoccupazione per l’alta probabilità di un conflitto su vasta scala. “In caso di conflitto esteso tra Russia e Nato, il mondo si troverebbe sull’orlo di una terza guerra mondiale”, ha dichiarato, evidenziando come quasi nessuno abbia interesse a uno scenario del genere. Quel che è certo, per ora, è che l’Occidente dovrà fare i conti ancora a lungo con lo Zar. Almeno fino al 2030, quando supererà Stalin per longevità al potere della Russia.

Franco Lodige, 18 marzo 2024

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