Commenti all'articolo Il trucco del governo che inguaia le aziende
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19 Commenti
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Chiara
10 Settembre 2020, 22:59 22:59
Domanda da inesperta la mia, giusto per capire: ho rateizzato il pagamento del conguaglio della tassa TFR, significa che ho un contenzioso con l’agenzia delle entrate?
Albert Nextein
10 Settembre 2020, 20:32 20:32
All’articolo manca una premessa necessaria.
Eccola.
Siamo in mano a dei delinquenti che usano la politica per i loro affaracci privati e personali.
Vi faccio un esempio,……..e l’articolo si dipana.
Carlo
10 Settembre 2020, 18:51 18:51
“…………che meno si legifera e meglio è “. Ma da 40 anni a questa parte non è più così. Oggi, per vivere tranquillo, un comune mortale ha bisogno del commercialista, del fiscalista, dell’avvocato e via discorrendo che, a loro volta, spesso e volentieri, sono in difficoltà sull’applicazioni di leggi fatte a pene di segugio e che variano continuamente, per cui si finisce per infrangerle senza volerlo. Oggi fra leggi comunitarie, nazionali, regionali, locali ecc. ogni volta che mi siedo a tavola, mi sorge il dubbio se sto infrangendo o meno qualche legge. Liberale vuol dire faccio quello che mi pare sapendo che la mia libertà finisce dove inizia la libertà dell’altro. Allora io mi domando nella fattispecie: ma la libertà di chi ledo se abbatto una catapecchia, per giunta di mia proprietà, e la sostituisco con qualcos’altro? Questo dovrebbe essere il criterio ispiratore delle leggi e forse camperemmo tutti un poco meglio.
FRANCESCO
10 Settembre 2020, 18:44 18:44
Bravo come al solito. Che stran che lo stesso si senta molto che so dal Soel 24 ore dove semrba abbiano messo la sordina a simili scempi. Ma forse dato che è un governo amico va bene così.
Che bella informazione libera!
Korgek
10 Settembre 2020, 18:32 18:32
Che poi c’è da dire che già adesso ottenere un permesso di costruire a momenti ha le stesse tempistiche della realizzazione stessa dell’intervento. E parlo non di nuove costruzioni con utilizzo di suolo verde ma di demo-ricostruzioni o riqualificazioni di primo livello. Parere paesaggistico, parere archeologico, parere forestale, parere marittimo, parere fluviale, parere sanitario, parere fognario, VIA, VAS, Vaff… e chi più ne ha più ne metta. Già solo per una CILA relativa alla ristrutturazione di un appartamento bisogna indicare tutti i livelli urbanistici di appartenenza dell’immobile: zona di tutela degli insiemi, zona di tutela delle acque, zona di rischio idrogeologico, zona di rischio aeroportuale, ecc ecc ecc. Sono d’accordo che bisogna “salvaguardare”, ma nessuno salvaguarda i tecnici, i progettisti, le imprese e gli investitori?
Pigi
10 Settembre 2020, 17:49 17:49
C’è un errore di fondo nella divisione del territorio comunale in zone omogenee.
In particolare, nel centro storico, l’errore è quello di considerare la normativa identica per tutti gli immobili contenuti.
Ora, sappiamo bene che nei centri storici di diversi comuni, per vari motivi, si trovino immobili che non hanno niente di storico, essendo costruiti nel secolo scorso, o direttamente dopo la seconda guerra mondiale.
Eppure questi edifici sono tutelati come gli altri, spesso sono di qualità infima, non sono abitati e vanno in rovina, mentre tutta la zona avrebbe da guadagnare se fossero demoliti e ricostruiti.
Allora, bisogna escludere questi edifici dalle stringenti normative riguardanti la zona “A”.
Semplicemente, si possono demolire e ricostruire con la stessa identica cubatura, seguendo ove possibile lo stile degli immobili vicini, il che sarebbe un netto miglioramento rispetto a delle vere catapecchie praticamente intangibili.
Domanda da inesperta la mia, giusto per capire: ho rateizzato il pagamento del conguaglio della tassa TFR, significa che ho un contenzioso con l’agenzia delle entrate?
All’articolo manca una premessa necessaria.
Eccola.
Siamo in mano a dei delinquenti che usano la politica per i loro affaracci privati e personali.
Vi faccio un esempio,……..e l’articolo si dipana.
“…………che meno si legifera e meglio è “. Ma da 40 anni a questa parte non è più così. Oggi, per vivere tranquillo, un comune mortale ha bisogno del commercialista, del fiscalista, dell’avvocato e via discorrendo che, a loro volta, spesso e volentieri, sono in difficoltà sull’applicazioni di leggi fatte a pene di segugio e che variano continuamente, per cui si finisce per infrangerle senza volerlo. Oggi fra leggi comunitarie, nazionali, regionali, locali ecc. ogni volta che mi siedo a tavola, mi sorge il dubbio se sto infrangendo o meno qualche legge. Liberale vuol dire faccio quello che mi pare sapendo che la mia libertà finisce dove inizia la libertà dell’altro. Allora io mi domando nella fattispecie: ma la libertà di chi ledo se abbatto una catapecchia, per giunta di mia proprietà, e la sostituisco con qualcos’altro? Questo dovrebbe essere il criterio ispiratore delle leggi e forse camperemmo tutti un poco meglio.
Bravo come al solito. Che stran che lo stesso si senta molto che so dal Soel 24 ore dove semrba abbiano messo la sordina a simili scempi. Ma forse dato che è un governo amico va bene così.
Che bella informazione libera!
Che poi c’è da dire che già adesso ottenere un permesso di costruire a momenti ha le stesse tempistiche della realizzazione stessa dell’intervento. E parlo non di nuove costruzioni con utilizzo di suolo verde ma di demo-ricostruzioni o riqualificazioni di primo livello. Parere paesaggistico, parere archeologico, parere forestale, parere marittimo, parere fluviale, parere sanitario, parere fognario, VIA, VAS, Vaff… e chi più ne ha più ne metta. Già solo per una CILA relativa alla ristrutturazione di un appartamento bisogna indicare tutti i livelli urbanistici di appartenenza dell’immobile: zona di tutela degli insiemi, zona di tutela delle acque, zona di rischio idrogeologico, zona di rischio aeroportuale, ecc ecc ecc. Sono d’accordo che bisogna “salvaguardare”, ma nessuno salvaguarda i tecnici, i progettisti, le imprese e gli investitori?
C’è un errore di fondo nella divisione del territorio comunale in zone omogenee.
In particolare, nel centro storico, l’errore è quello di considerare la normativa identica per tutti gli immobili contenuti.
Ora, sappiamo bene che nei centri storici di diversi comuni, per vari motivi, si trovino immobili che non hanno niente di storico, essendo costruiti nel secolo scorso, o direttamente dopo la seconda guerra mondiale.
Eppure questi edifici sono tutelati come gli altri, spesso sono di qualità infima, non sono abitati e vanno in rovina, mentre tutta la zona avrebbe da guadagnare se fossero demoliti e ricostruiti.
Allora, bisogna escludere questi edifici dalle stringenti normative riguardanti la zona “A”.
Semplicemente, si possono demolire e ricostruire con la stessa identica cubatura, seguendo ove possibile lo stile degli immobili vicini, il che sarebbe un netto miglioramento rispetto a delle vere catapecchie praticamente intangibili.