Su questa storia di Christian Raimo ci si scandalizza molto. Da una parte c’è il professore che sostanzialmente insulta Giuseppe Valditara e sostiene che deve fare la fine della morte nera in Star Wars, motivo per cui è stato sospeso per tre mesi con lo stipendio ridotto. E dall’altra c’è Mattia Feltri che lo difende, e fa bene, per la libertà di espressione.
Sapete perfettamente quanto sia a favore della libertà di parola. Però mi chiedo: quando Marco Bassani, professore universitario, non un Raimo qualunque che va in piazza a manifestare, venne sospeso per un anno perché aveva ripubblicato una foto su Twitter di Kamala Harris ricordando che la sua carriera era iniziata diventando amante di un potentone della California e venne sospeso, dove erano tutti questi intellettuali che oggi difendono la libertà di parola? Dove erano quando rompevano i coglioni a gente come Bassani li facevano fuori perché avevano posizioni diverse sul Covid? Perché allora non rivendicavano la libertà di parola come fanno per Raimo, che peraltro a differenza di Bassani ha insultato Valditara?
Poi io difendo pure l’hate speech e secondo me si può anche dire vaff**** a qualcuno come ha fatto Grillo, però francamente questo è veramente un doppio standard. Raimo viene coccolato dalle persone che contano e ovviamente per lui si applica il principio della libertà di stampa. I casi Bassani invece non arrivano ai grandi giornali: se ne stanno in quella specie di silenzio ovattato che fa sì che vengano considerati banali casi amministrativi e tutti zitti e muti. Mentre se a Raimo gli tolgono per tre mesi metà dello stipendio scatta la campagna stampa mondiale.
dalla Zuppa di Porro dell’8 novembre 2024