Commenti all'articolo Il vero leader? Metà eroe e metà cattivo

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Sal
Sal
11 Novembre 2019, 12:25 12:25

Non era ironia: sono leaders carismatici, altrimenti non avrebbero il consenso.
Il problema è che l’effetto carismatico riduce notevolmente altri meccanismi logici che ci fanno capire ciò che è credibile e ciò che non lo è. E il carisma di un personaggio ci fa credere a tutto quello che dice.

Ivo Biavaschi
Ivo Biavaschi
10 Novembre 2019, 18:10 18:10

Caro Davide V8, concordo sulla riga finale.
I manager che ho conosciuto in una multinazionale spesso/sempre ragionavano ed agivano unicamente in funzione del brevissimo periodo (1/2 anni) e per risultati finanziari che permettesse loro di prolungare l’incarico. Nessuno sguardo al lungo periodo, infatti non sopravvivevano oltre i 3 anni.
Purtroppo di imprenditori manager ne ho conosciuti pochi, e spesso senza eredi, quindi aspettiamoci il peggio.

laval
laval
10 Novembre 2019, 16:58 16:58

Il capo è colui che ordina e che molto spesso non farebbe quello che comanda. (rappresentato da qualsiasi forma dittatoriale)
Il leader non è un eroe e neanche un cattivo in quanto con il suo esempio trascina gli altri nella sua opera attiva.
Il leader è colui che merita di essere seguito perché lui stesso si muove nel fare quello che dice, lo ha dimostrato e lo dimostra in buona fede dando la visione del miglioramento come possibile e reale.
Quello che fa non è per la fama e la gloria personale, ma per il suo popolo.
La capacità e il miglioramento di un popolo si ottiene dalla meritocrazia, chi lo merita deve andare avanti alla guida del popolo e nei posti preminenti.
Senza una guida meritevole nelle sue opere, esiste solo il caos e l’anarchia.
Finito il suo mandato lascia il posto a un’altro leader (senza se e senza ma).

Davide V8
Davide V8
10 Novembre 2019, 16:24 16:24

Caro Ruggeri, in realtà il leader è un concetto superato, e probabilmente vecchio.
Ciò che veramente fa andare avanti le cose è un processo decisionale e selettivo distribuito, non tanto i leader.
In altre parole: contano il sistema e le regole del gioco, infinitamente più dei giocatori.
Che infatti oggi, come in sostanza riconosce anche lei, sono attratti più dal crony capitalism (direi meglio di “ceo capitalism”) che dai miglioramenti – invero spesso soffocati.
Oltre, in moltissimi casi, a decidere senza guardare realmente al lungo termine ed ai rischi, in quanto portatori di interessi diversi rispetto a quelli per cui sono chiamati a decidere.
Guardare troppo agli stakeholder, veri o presunti, fa parte di questa aberrazione.
Alla fine certi risultati, che lei stesso rileva, sono la naturale conseguenza di queste aberrazioni di sistema, in cui la sopravvalutazione del potere, del far decidere altri, e quindi anche dei “leader”, è sistematica.

Se ci pensa, è lo stesso concetto della rivoluzione industriale liberale: togliere potere di interdizione ai leader (politici in quel caso) per permettere l’emersione di altre idee ed altre persone, reali portatrici (questo è fondamentale) degli interessi in gioco.
NB: il proprietario imprenditore normalmente ha gli interessi “giusti”; il manager no.

David CAPONI
David CAPONI
10 Novembre 2019, 12:52 12:52

Purtroppo il tempo dei leader è “finito da tempo”…. non esistono più esempi di leader che hanno la visione di mostrare il futuro e indicare la strada di come arrivarci anche a noi “persone normali”.
E’ il segno dei tempi e sono tempi che ci stanno portando inesauribilmente alla mediocrità.

Sal
Sal
10 Novembre 2019, 11:51 11:51

Il vero leader? La democrazia parlamentare.
Tutto il resto si riduce, tranne rare eccezioni che non cambiano le cose, ad una ciurma di cialtroni, corrotti, bugiardi, ipocriti e incapaci.
Ma chissà perchè le persone hanno tanto bisogno di un leader, di un capo, di un padre, di un cazzaro da portare alle stelle e poi distruggere quando non alimenta più le loro speranze di grandezza e di gloria ridicola e non riempie più la loro misera e vuota esistenza di panzane.

“Signori , il tempo della vita è breve, e se viviamo, viviamo per calpestrare i re”