Pansa aveva addirittura messo in discussione l’integrità della Resistenza e aveva ammesso che accanto a questa i comunisti ne stavano combattendo un’altra per preparare il terreno ad un’imminente rivoluzione rossa. Motivo per cui l’ammazzare i preti e i sospettati di fascismo sarebbe stato qualcosa di trascurabile. Ed è lo stesso motivo per cui, se dopo la denuncia storica qualcuno non se l’è tenuta, qualcun altro ha ritenuto giusto alle presentazioni dei libri di Pansa ostentate striscioni con la scritta, “triangolo rosso nessun rimorso”.
Scruton aveva commesso il peccato di andare avanti e indietro dai paesi dell’Est, e di opporsi senza mezzi termini al comunismo. Lo ha condannato annusandolo. In poche righe ne seppe fotografare l’essenza quando scrisse, “arrivai in Polonia nel 1979. Scendendo dal treno a Cracovia, silenzio totale. La gente borbottava o sussurrava, non c’era vero rumore. Il rumore della vita umana si era spento”.
Entrambi hanno toccato i nervi scoperti della storia e li hanno tormentati e calunniati, ancor di più, appena morti – il destino ha voluto lo stesso giorno -. Per confermare che gli anticomunisti, anche se non lo sono completamente, restano i maledetti della Storia.
Lorenza Formicola, 4 febbraio 2020