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Il villaggio olimpico green fa schifo: Ceccon va a dormire al parco

Il fallimento di queste Olimpiadi è colto molto bene oggi da Vittorio Feltri e, soprattutto, dalla foto del nuotatore italiano Thomas Ceccon.

Ceccon, come tutti gli atleti, è abituato al sacrificio e quindi a farsi un mazzo così per ottenere un risultato in pochi secondi di una prova sportiva. Ecco, questo signore al villaggio olimpico aveva talmente caldo che ha preso un asciugamano bagnato e si è steso in parco vicino al villaggio olimpico dormendo quindi all’aperto. Altri invece sono andati in altri hotel. Questo basta e avanza per dire che quello organizzato a Parigi è il peggior villaggio olimpico fatto nella storia delle Olimpiadi recenti ed il motivo è uno solo: agli organizzatori delle Olimpiadi non gliene fotte una ceppa di questi atleti.

Questo si è capito sin dal primo giorno quando abbiamo visto quella cerimonia di apertura che, più che celebrare lo sport, sembrava essere fatta per celebrare Parigi e la laicità dei francesi. Eppure, se non fosse per gli atleti che si fanno il culo per quattro anni per riuscire a performare al massimo per qualche manciata di secondi, le Olimpiadi non avrebbero ragione di esistere. Che queste Olimpiadi mettessero all’ultimo posto gli atleti era chiaro anche dal fatto che gli atleti sono stati chiamati a nuotare nella Senna, nonostante non si potesse. Come se non bastasse, li hanno fatti morire dal caldo perché “i condizionatori inquinano”. Sempre per scelte figlie di questa ideologia malata, gli atleti hanno dovuto mangiare del cibo di merd* o dormire su dei letti fatti di cartone considerati gli unici “ecologicamente compatibili”.

Se la preoccupazione deve essere l’inquinamento, tanto vale abolire le Olimpiadi. Immagino che ci siano tanti aerei che facciano avanti ed indietro da Parigi e, si sa, gli aerei producono CO2. Per non parlare di quanti consumi energetici ci sono per trasmettere l’evento in diretta.

Nicola Porro, dalla Zuppa di Porro del 4 agosto 2024

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