Per carità, nessuno può che escludere in autunno ci troveremo con una nuova variante di Sars-CoV-2, magari nata in un Paese estero dove a breve inizierà l’inverno. Ma da noi è arrivato il momento di mettere un freno alle restrizioni. Parola di Francesco Broccolo, virologo dell’Università Bicocca di Milano. Intervenuto ieri sera a Quarta Repubblica, il professore ha spiegato che il virus non sembra essere propenso “a tornare indietro alla forma più aggressiva” che abbiamo conosciuto prima in Cina e poi con la mutazione Delta. Anzi: “Sembra voler diventare endemico, voler rimanere nell’ospite. La tendenza è quella ad avere una virulenza minore e quindi io credo che da qui a questa estate le cose andranno sempre meglio”.
Ecco perché sarebbe arrivato anche il momento di rivedere le regole del gioco.
1. Il green pass “da un punto di vista sanitario non ha senso”, quindi va abolito.
2. “Il sacrificio chiesto ai bambini e alle famiglie” con dad e quarantene varie “non rende giustizia della reale efficacia che può avere”.
3. Basta con l’isolamento che costringe milioni di italiani sanissimi a starsene rinchiusi in casa in una sorta di lockdown burocratico. Insomma: bisognerebbe semplificare? Sì, secondo Broccolo. “Questa variante Omicron è asintomatica nell’80-90% dei casi, rispetto alle altre varianti che lo erano solo nel 40%, ma soprattutto ospedalizza il 50% in meno: pur avendo 10 volte in più di nuovi casi rispetto all’anno scorso, infatti, registriamo molte meno persone in ospedale”.
Ma la più interessante delle risposte, il professore della Bicocca la dà ad una domanda – pungente – di Tommaso Labate, il quale voleva sapere se le percentuali di asintomatici citate da Broccolo fossero riferite ai vaccinati. Sottinteso del cronista: se siamo a questo punto, merito dei vaccini e non del fatto che Omicron è meno pericolosa. “Questa valutazione (sull’alto tasso di asintomatici, ndr) è stata fatta a livello globale, in particolare in Canada e Sudafrica – ha risposto però il professore – E in Sudafrica c’è solo il 20% di vaccinati”. Dunque, Omicron non va considerata né un raffreddore né un’influenza classica, però “è un virus diverso dalle varianti precedenti”. E produce tassi di ospedalizzazione e malattia molto inferiori rispetto al passato. Vaccini o meno.