Ilaria Salis ha rimesso piede sul suolo italiano dopo gli ultimi 16 mesi passati da detenuta in Ungheria. La neo-eletta al Parlamento europeo è arrivata poco fa nella casa dei genitori dopo un viaggio in macchina da Budapest in compagnia del padre Roberto, partito ieri alla volta dell’Ungheria e subito ripartito insieme alla figlia.
La novità che ha reso possibile il suo rientro è stata la decisione del giudice Jozsef Sos, di concederle immediatamente l’immunità con la sospesnsione del processo a suo carico. Il tutto grazie alle oltre 175mila preferenze che l’hanno eletta a Bruxelles con Avs. La scarcerazione ha comportato anche la revoca del braccialetto elettronico che indossava dallo scorso 23 maggio, data in cui era passata dal carcere agli arresti domiciliari.
Nel frattempo l’Ungheria non ha preso bene l’evoluzione del caso degli ultimi giorni: “Non è una visione molto positiva della democrazia italiana e di parte della volontà dell’elettorato. Mandare un criminale all’Europarlamento non rende migliori l’Europarlamento o, per quella questione, gli elettori che hanno pensato che un criminale debba essere mandato in Parlamento”, ha detto il ministro ungherese Gergely Gulyas, nonché capo di Gabinetto del premier ungherese Viktor Orban.
“È finito un incubo”, il primo commento del padre. Intanto Salis festeggerà il suo 40esimo compleanno lunedì tra le mura di casa.