Politica

“Meloni? Brucia str***”. Ecco a voi l’assistente di Ilaria Salis

L’attivista di estrema sinistra ha scelto come collaboratore l’antifascistissimo Mattia Tombolini: ecco cosa emerge dal suo passato

ilaria salis libera © imaginima tramite Canva.com

Chi si somiglia si piglia, dice il detto. Ma a dire il vero è difficile essere sorpresi. Parliamo ancora una volta di Ilaria Salis, l’europarlamentare eletta con alleanza Verdi-Sinistra diventata nota per la sua vicenda processuale (non ancora terminata) in Ungheria. Un simbolo di antifascismo con una fedina penale piuttosto corposa, ma in realtà questa volta lei non ha combinato nulla. O meglio: ha scelto un assistente che si allinea perfettamente alle sue idee, seppur con toni un po’ muscolari. Parliamo di Mattia Tombolini, 34enne professione editore – è lui a pubblicare Zerocalcare, per capirsi – che sui social network ha un’attività rossa particolarmente intensa.

Come rivelato da Libero, il signor Tombolini pare essere affascinato dagli sprangatori rossi. Sul suo profilo Facebook è emersa una fotografia in bianco e nero con cinque ragazzi armati di bastone che picchiano un poliziotto caduto a terra. Non esattamente l’emblema della democrazia o quantomeno del buonsenso. Ma non è tutto. Alla domanda di un utente – “Ti piace questa?” – l’assistente della Salis ammette: “Beh, mi affascina in qualche modo la Banda Bellini… anche…”. Un riferimento alla Banda Bellini, attiva negli anni Settanta nel quartiere milanese di Casoretto, che aveva due nemici: gli “sbirri” e i “fascisti”.

Il titolare della Momo edizioni è stato uno degli animatori del centro sociale romano “Alexis” e si è fatto notare per il suo sostegno alla causa palestinese. Sul curriculum anche una condanna in primo grado a 4 mesi di reclusione per aver dato del “razzista” al sindaco di Casperia – Paese della Sabina – Marco Cossu, esponente di Fratelli d’Italia. Tra le foto comparse sul suo profilo una immagine con il logo della Ong Mediterranea Saving Humans di Luca Casarini. E, ancora, forse l’episodio più grave: a febbraio l’assistente della Salis pubblicò il video di un pupazzo costruito con la base di una fiamma tricolore (simbolo di FdI) e il volto caricaturale di Giorgia Meloni, bruciato a Poggio Mirteto. Emblematica la didascalia: “Brucia stronza”. Nonostante le critiche – anche di esponenti di sinistra – Tombolini tirò dritto: “È violenza bruciare il bamboccio di carnevale? Si fa dal 1861 a Poggio Mirteto. Sono stati bruciati tutti i politici, Papi ecc. Mo’ co Meloni diventa una violenza indicibile. Eddaje su”.

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Immaginate l’assistente di Vannacci che pubblica certi post, magari contro Elly Schlein: la sinistra sarebbe in piazza a chiedere arresto e condanna esemplare, con le solite scemenze su fascismo e squadrismo. Qualcuno da casa Pd-Avs-M5s ha espresso solidarietà al premier? Neanche per sbaglio. Ma a dire il vero non c’è un esponente rosso ad aver preso posizione su Tombolini e sui suoi riprovevoli post. Ovviamente neanche la Salis ha proferito parola, ma anche questo non sorprende.

Franco Lodige, 21 agosto 2024

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