Ilaria Salis vuole sradicare il cardine della nostra società

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ilaria salis post elezioni francia

Condivido lo sconcerto del nostro Max Del Papa in merito al discorsetto molto alternativo che Ilaria Salis ha pronunciato di fronte agli estasiati membri dell’Assemblea Nazionale di Sinistra Italiana a Roma. Tuttavia, visti i suoi ben poco lusinghieri precedenti politico-giudiziari e considerato il brodo di coltura da cui ella proviene, le sue “rivoluzionarie” argomentazioni erano più che scontate.

D’altro canto, da questa ennesima esponente radical chic della sinistra, che ripropone in salsa caciottara i miti tragici e fallimentari del collettivismo, non ci si poteva aspettare che questo: una impressionante sequela di buone intenzioni che, laddove siano state applicate in modo rigoroso, hanno creato lutti e distruzione, annichilendo per decenni intere nazioni.

Buone intenzioni che la fresca eurodeputata ha essenzialmente concentrato sul tema del cosiddetto diritto alla casa, essendo lei stessa molto esperta in materia, avendone occupata abusivamente una in Lombardia, per la quale Aler vorrebbe chiederle di pagare circa 90mila euro.

In particolare, dopo aver accusato la destra di ribaltare e mistificare la realtà, la pasionaria monzese ha attaccato a testa bassa i principi che tutelano la proprietà privata e lo ha fatto con parole inequivocabili: “Ci tengo a ripeterlo, i movimenti di lotta per la casa non tolgono niente a nessuno, ma anzi rappresentano un fattore di resistenza e una alternativa al racket e alla guerra fra poveri, e rappresentano anche una critica attiva e quotidiana alla politica dell’abbandono alla politica della speculazione edilizia. Mentre invece la propaganda della destra che cosa fa? Strumentalizza l’intera questione abitativa e la schiaccia sul discorso contro le occupazioni, mentre invece la questione abitativa è un problema sociale concreto che riguarda molti e molte. È un problema che va dal caro affitti, all’accesso ai mutui, alla centrificazione delle città. Io ho intenzione di impegnarmi su questi temi e spero e auspico che potremo farlo insieme.”

Ora, in primis si spera che la Salis non intenda esortare i suoi compagni di partito a emulare le sue gesta, occupando in massa le case sfitte in spregio ad uno dei fondamentali principi che hanno consentito, attraverso tentativi ed errori, di ottenere una fruttuosa composizione degli interessi divergenti degli esseri umani, realizzando un elevato e diffuso benessere materiale: l’istituzione del diritto di proprietà.

Sostenendo che, come ha successivamente ribadito la Salis, “occupare una casa sfitta non toglie nulla a nessuno” si attacca in radice forse il più importante cardine di uno Stato di diritto.

Tant’è che la stessa Giorgia Meloni ha duramente stigmatizzato le parole della pupilla di Fratoianni, considerando vergognosa l’apologia dell’esproprio proletario espressa senza alcun pudore da quest’ultima.

Sta di fatto che, sebbene il “nuovo” corso della sinistra italiana sia quello di emulare l’esperienza francese del Nuovo Fronte Popolare, raccattando anche le tendenze più estreme di una mai sopita nostalgia collettivizzante, facciamo una certa fatica ad immaginare la coabitazione di tanti politici di lungo corso del Partito democratico, che hanno svolto importanti incarichi di governo, con personaggi che hanno nel loro dna una idea profondamente sovversiva delle nostre democrazie liberali, proprio a cominciare dalla fondamentale tutela della proprietà privata.

Claudio Romiti, 9 luglio 2024

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