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Ilva, quei calcoli sui danni alla salute che non tornano - Seconda parte

Anche sul limite di legge di 1 ng/mc ci sarebbe da ridire. Chi fuma le sigarette di un pacchetto si fuma ben 200 ng di benzoapirene, altro che 1 ng! Non a caso i limiti di esposizione al Bap suggeriti dall’Occupation&Health Administration americana è di 200.000 ng/mc, altro che 1 ng/mc! L’uso che dell’aritmetica fecero i consulenti della magistratura pugliese era evidentemente errato, ma per qualche misteriosa ragione i magistrati preferirono perseverare nell’errore, mentre invece ammetterlo, ancorché difficile passo, sarebbe stato segno di onestà intellettuale e forza morale. Dall’indagine epidemiologica della magistratura si poteva solo concludere che l’Ilva non stava causando malattie ad alcun tarantino, men che meno la morte.

È vero che i giallo-rossi stanno ereditando un problema che risale ai tempi del governo Monti, il peggiore della storia repubblicana. Il fatto è che sono completamente inadeguati ad affrontare codesto problema perché il loro modello di protezione dell’ambiente è marcio. Esattamente come la Raggi mai potrà affrontare – men che meno risolvere – la vergogna dei rifiuti di Roma, che, è vero, risale ai tempi di quel genio del sindaco Marino. Ma la signora Raggi sembra incapace di dire ai romani l’unica cosa sensata da dire: Roma deve costruirsi il proprio inceneritore. Anzi, due.

Franco Battaglia, Il Giornale 6 novembre 2019

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