Imane Khelif senza rivali: schiaccia l’avversaria, è medaglia d’oro

L’algerina trionfa alle Olimpiadi: batte Yang Liu e conquista il podio più alto. Ma non si placano le polemiche

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Imane Khelif

Nessuna sorpresa. Imane Khelif è oro olimpico a Parigi 2024. Nessuno scampo per l’avversaria Yang Liu, sconfitta per 5 a 0 come tutte le gare precedenti.

Il cammino di Khelif verso il culmine del successo a Roland Garros nella categoria welter non è stato semplice, più fuori che dentro il ring. La pugile algerina ha superato ogni avversario senza lasciare spazio a dubbi nei giudizi degli incontri a Parigi. Nella stagione precedente, tuttavia, Khelif, insieme ad un’altra atleta taiwandese Yu Ting Lin (anche lei in finale), è stata esclusa dai campionati mondiali a causa di una controversa normativa sull’eleggibilità nella competizione femminile, sollevando così dibattiti su quali dovrebbero essere i criteri di ammissione e le sfide che gli atleti incontrano.

Il Cio continua a ripetere che secondo i test e secondo i documenti, Imane Khelif è una donna e dunque è legittimata a gareggiare con le donne. La federazione internazionale di boxe, come ribadito oggi dal medico Ioannis Filippatos, ritiene invece che non possano salire sul ring nella categoria femminile avendo certificato con due test (che il Cio considera “invasivi” e “illeciti”) dei “caratteri sessuali secondari, a partire dalla struttura corporea” non “in linea con quelli delle altre atlete”. Insomma: troppo mascoline per fare a pugni con le signore.

Gli altri pugili che si sono trovati sulla strada di Imane Khelif e Yu Ting hanno reagito in modo differente. Angela Carini ha abbandonato il match contro Imane dopo 40 secondi, lamentando colpi troppo forti che “mi facevano malissimo”. L’ungherese Hamori è rimasta sul ring fino alla terza ripresa, ma ha perso ai punti dopo aver pubblicato numerosi post protestando, anche duramente, contro la presenza in gara dell’algerina squalificata ai mondiali del 2023. Nessuna polemica, invece, nella semifinale contro la thailandese Janjaem Suwannapheng. Il dibattito però si è spostato su Yu Ting Lin, anche lei in corsa per l’oro: l’avversaria ai quarti, Svetlana Staneva, ha mostrato il segno della “X” a sottolineare che l’unica donna sul ring era lei. Un gesto ripetuto anche in semifinale dalla turca Esra Yildiz Kahraman.

Articolo in aggiornamento

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