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Immigrati e jihad, Meloni chiude il confine con la Slovenia

In Europa tornano le frontiere. Paura per gli attacchi terroristici. Controlli ai confini in mezza Ue

meloni slovenia © naruedom tramite Canva.com

Ora è ufficiale: al via la stretta del governo Meloni ai confini con la Slovenia, dove Palazzo Chigi ha deciso di reintrodurre i controlli a partire dal 21 ottobre. La misura sarà attuata per un minimo di 10 giorni, che però potranno essere derogabili in presenza di gravi e urgenti motivi. La disposizione deriva direttamente dall’applicazione del Regolamento Ue 2016/339 ed è volta – come spiegato dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi – a prevenire “il rischio del terrorismo e della criminalità organizzata”.

Non si tratta di una scelta unilaterale dell’Italia: la Slovenia, infatti, ha deciso di fare altrettanto con i suoi Paesi confinanti, ovvero Croazia ed Ungheria. Il tutto, alla luce di quanto avvenuto in Francia, dove in pochissimi giorni Parigi è ripiombata nell’incubo del terrorismo islamico. Prima, con l’uccisione di un professore di un liceo, accoltellato da un attentatore al grido di “Allah Akbar”. Poi, proprio questa mattina, l’evacuazione di sei aeroporti causa allarme bomba. Nel mezzo, si ricordi anche l’attentato islamista di Bruxelles, con la morte di due cittadini svedesi.

L’Italia blinda i confini

Insomma, l’Europa ritorna a blindarsi. Ed è la stessa nota del governo italiano a confessarlo. “Questo scenario, oggetto di approfondimento anche da parte del Comitato di analisi strategica anti-terrorismo istituito presso il ministero dell’Interno – spiega la nota -, conferma la necessità di un ulteriore rafforzamento delle misure di prevenzione e controllo. Nelle valutazioni nazionali, infatti, le misure di polizia alla frontiera italo-slovena non risultano adeguate a garantire la sicurezza richiesta”.

Per approfondire:

E ancora: “Le modalità di controllo saranno attuate in modo da garantire la proporzionalità della misura, adattate alla minaccia e calibrate per causare il minor impatto possibile sulla circolazione transfrontaliera e sul traffico merci. Ulteriori sviluppi della situazione ed efficacia delle misure verranno analizzati costantemente, nell’auspicio di un rapido ritorno alla piena libera circolazione”. Esulta soprattutto la Lega, secondo cui l’annuncio del Viminale è “un’ottima notizia che conferma la serietà e la concretezza del governo. Avanti così, a difesa dell’Italia e dei suoi confini”.

Emergenza terrorismo

Non si può non ricollegare l’adozione di queste misure anche all’allarme immigrazione, che sin dall’inizio dell’esecutivo di Giorgia Meloni sta mettendo forti pressioni sulle coste italiane e sui centri di prima accoglienza. Solo nel 2023, il Bel Paese è stato investito da un’ondata di 140mila arrivi, l’85 per cento in più rispetto all’anno precedente. Guarda caso, è proprio l’attentatore di Bruxelles ad essere sbarcato a Lampedusa nel lontano 2011, per poi fare ritorno in Italia (nello specifico, a Genova) solo due anni fa.

Nel frattempo, ieri a Milano, le forze dell’ordine hanno arrestato due terroristi affiliati all’Isis, responsabili di aver inviato soldi alle vedove dello Stato islamico in Palestina e ad un altro terrorista in Siria. Nelle chat, si sono rinvenute anche delle minacce contro il Presidente del Consiglio. Insomma, l’allarme sta diventando sempre più alto. E a prenderne atto ora sono tutti gli Stati dell’Unione.