Cooperazione, alta credibilità e gioco di sistema. Ecco le leve che consentono alle aziende italiane di correre sulla scena dei mercati internazionali. Regina Corradini D’Arienzo, Amministratore Delegato e Direttore Generale Simest, si occupa proprio di questo di supportare le nostre imprese nella loro internazionalizzazione e di valorizzare il loro potenziale. Ai microfoni di Nicolaporro.it la manager ha quindi spiegato quali siano le strategie per incrementare un fattore fondamentale in questo processo, ovvero la competitività.
“La competitività si aumenta prima di tutto sulla consapevolezza. Il nostro primissimo scopo è affiancare le imprese per capire cosa bisogna fare in termini di investimenti, di risorse umane, di scelte di geografia e di attuale posizionamento per essere più competitivi, soprattutto a livello internazionale, perché questo è il vero driver della crescita”, ha illustrato Corradini D’Arienzo a margine della Ripartenza 2025 di Milano, di cui è stata ospite e relatrice in un panel dedicato proprio agli investimenti stranieri. “A livello di cooperazione sistemica – ha aggiunto – se ci sediamo al tavolo con queste imprese, magari anche in una logica di filiera e quindi con i loro clienti più importanti italiani, riusciamo a trovare insieme le chiavi di lettura in termini di investimenti e di scelte geografiche per poter vedere nel mondo una maggiore potenzialità e un maggiore sbocco, in una logica di crescita”.
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L’Ad e Direttore generale di Simest ci ha quindi spiegato quali siano le aree globali in forte espansione, nelle quali una presenza delle aziende può rivelarsi strategica. Simest – ha illustrato Corradini D’Arienzo – “ha di recente aperto sedi al Cairo e in Marocco, in entrambi i casi con Cassa depositi prestiti ma anche con Sace, Ice, con le ambasciate e i consolati. Questo è molto importante, perché fare cooperazione vuol dire unire tutti gli attori sistemici”. La scelta delle geografie, ha rimarcato la manager, “mai come in questo momento è fondamentale”.
Ecco dunque spiegati i nuovi equilibri della geopolitica degli investimenti. “L’Africa ha un’opportunità incredibile, ovviamente all’interno del Piano Mattei; abbiamo fatto una misura ad hoc che ha la finalità di supportare le importazioni e l’esportazione, ma anche la formazione di giovani africani, visto il deficit di manodopera. Bisogna valutare tutte le opportunità”, ha affermato l’Ad di Simest. E ancora: “L’America Latina senza ombra di dubbio è un’area importante, da qui viene un’ultima misura che abbiamo ragionato a seguito della missione con il Maeci e il vice premier Tajani. Ne avevamo fatta una nei Balcani e adesso adesso stiamo ne avevamo fatta una prima per i balcani e adesso ne stiamo ragionando nuove per altre aperture che stiamo per fare in Asia e negli Stati Uniti”.
Ma le aziende italiane ed europee riescono davvero a essere competitive o accusano il peso di alcune zavorre burocratiche presenti nel Vecchio Continente? Corradini D’Arienzo non ci gira troppo attorno: “Sicuramente – risponde – in Europa e in Italia alcune zavorre importanti ci sono, una tra tutte il costo energetico o il tema dell’approvvigionamento della materia prima. Su questo, a livello sistemico e governativo si sta lavorando molto e anche noi, come agenzia pubblica all’interno di Cdp in convenzione col Maeci, abbiamo fatto una misura ad hoc per sostenere le imprese energivore e per dare loro ristoro in questo momento così importante, che crea problemi di competitività”. Ma le pmi non devono farsi scoraggiare. “Tutte le volte che un’azienda italiana va nel mondo accompagnata da noi – tiene a precisare la manager – non è mai un tema di non successo. Anzi, è un grande successo in tutti i settori, non solo quelli tipici del made in Italy ma anche quelli più tecnologici, anche negli Stati Uniti”.
Marco Leardi, 11 febbraio 2025
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