Questo giochino razzista delle élite l’avevo capito quando ero un giovane operaio Fiat. I capi bastone del Partito Comunista, salvo Giuseppe Di Vittorio, erano tutti intellettuali alto borghesi (Antonio Gramsci, Palmiro Togliatti e giù giù fino a Enrico Berlinguer), come i Wasp americani. Certo, a parole si battevano per la classe operaia, ma con l’operaio singolo erano a disagio, non sopportavano il nostro afrore, un misto di trucioli e di olii esausti. Oggi, l’afrore dei “non attivi” (la nuova classe operaia) è stato sostituito dal “sudore” (copyright del ex magistrato comunista Gianrico Carofiglio). Siamo precipitati in quella terra di brughiera dove democrazia, razzismo colto, fascism (senza la “o” mi raccomando) si intersecano. Sono terrorizzato che i miei nipoti, allevati liberi, abbiano un futuro di brughiera.
Riccardo Ruggeri, 19 giugno 2020