Esteri

Incertezze, difficoltà, farfugliamenti: Biden farà un passo indietro?

Nello scontro tra i due presidenti, il non verbale conta più dei contenuti. A trasmissione finita, immediati, forse eccessivi, gli allarmi in casa democratica

Donald Trump e Joe Biden nel dibattito sulla Cnn

La domanda – non certamente l’unica ma la più importante – che un serio osservatore deve porsi al termine di un confronto/dibattito politico elettorale, televisivo (a dire il vero, il grande etologo Desmond Morris, anni fa, sostenne che in questi casi occorre togliere l’audio e guardare semplicemente le espressioni e i movimenti dei protagonisti) o radiofonico che sia, per quanto incredibile sembri, non è relativa ai temi trattati dai contendenti, neppure alle loro idee e nemmeno alle espressioni più o meno colorite usate. È semplicemente questa: chi dei due è riuscito a catturare comunque l’attenzione degli utenti, a convincere gli incerti avendo soprattutto compattato i suoi? Joe Biden e Donald Trump non erano ieri in una sala tv di Atlanta per ottenere il plauso del commentatore del New York Times o del Washington Post (essendo fra l’altro certamente i due signori assolutamente schierati al fianco del democratico) ma per parlare – ciascuno nel modo ritenuto più efficace – agli elettori al fine di galvanizzare i sostenitori e solo dopo di cercare di convincere gli indecisi.

Elettori che da tempo e vie più negli States sono profondamente divisi. Cosa ha a che fare difatti una casalinga dell’Idaho con un surfista californiano? Può un democratico bostoniano andare d’accordo con un cowboy del Wyoming? Il mitico lattaio dell’Ohio con un nuovaiorchese fatto e finito? E via, interminabilmente, elencando.

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Sempre più nel trascorrere del tempo in America vanno accentuandosi le già presenti differenze ed occorre pur dire che benissimo Biden (la cui collega di partito Hillary Clinton ebbe nel 2016 a definire gli elettori trumpiani “deplorables”!) e Trump (un miliardario che viene percepito come difensore dei più trascurati!) le rappresentano.

Ciò detto e aspettando le rilevazioni sondaggistiche popolari che si spera siano veritiere (quella immediata o quasi della CNN afferma che il sessantasette per cento degli spettatori ha visto vincere Trump!), estremamente interessante il comportamento dei due protagonisti e ben si comprendono le reazioni allarmate di non pochi democratici (qualcuno, preso dal panico, è arrivato ad esclamare “Siamo fottuti!”, perfino invocando il ritiro del Presidente) nel vedere come e in quale maniera Joe Biden si sia comportato.

Le sue incertezze, le difficoltà, i farfugliamenti… A fronte dei quali, che sia riuscito o meno a contrastare Trump (arrivato a dire “Non so davvero cosa abbia detto e non credo che nemmeno lui sappia quello che ha detto”) o ad attaccarlo sui temi che i suoi considerano progressisti (anche a questo proposito: l’aborto è inteso dagli uni affermazione di libertà, dagli altri semplicemente un omicidio!) passa in secondo piano.

In aggiunta, un paio di considerazioni storiche. È la prima volta che si confrontano in televisione due Presidenti, quello in carica in cerca di conferma e il predecessore desideroso di rivalsa. La prima, ovviamente perché nel 1892, quando Grover Cleveland sfidò Benjamin Harrison (vinse, ma questo non vuol dire che altrettanto farà il tycoon) che l’aveva sconfitto nel 1888, la tv non esisteva.

Poi, è questa l’occasione nella quale il confronto/dibattito (che i due protagonisti hanno voluto tanto anticipato esautorando la commissione che da qualche decennio ne regola programmazione e andamento in materia) ha luogo tra non ufficialmente nominati non essendo nessuno dei due stato votato nella Convention, quella repubblicana è infatti in programma a luglio a Milwaukee e la democratica in agosto a Chicago.

Non male infine se, come qualcuno ipotizza e sopra accennato, Biden facesse un passo indietro lasciando liberi i delegati nell’occasione riuniti di fare una diversa scelta. (Volendo, se Biden si dimettesse, la Presidenza passerebbe a Kamala Harris e il fatto che, per quanto non brillante, sia una donna potrebbe avvantaggiare gli asinelli). Dobbiamo riconoscenza ai due anziani personaggi in competizione: non da soli certamente, rendono i nostri tempi molto interessanti!

Finito di scrivere alle ore 10,20 di venerdì 28 giugno 2024

Mauro della Porta Raffo, Presidente onorario della Fondazione Italia USA

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