Cronaca

Incesto con la figlia: “Pena più lieve, lui è africano”

Orrore in Nuova Scozia: l’autore di un incesto riceverà sconti di pena solo perché nero

© Serhii Yevdokymov, pixelshot e Konstantin Postumitenko tramite Canva.com

Arriva dal Canada una vicenda che fa semplicemente orrore. Nell’estate del 2019 in Nuova Scozia, regione affacciata sull’Oceano Atlantico, nacque un bambino con gravi complicanze mediche e significativi ritardi nello sviluppo fisico e cognitivo. Le preoccupazioni di un genetista hanno portato ad una scoperta sconcertante: il neonato era frutto della relazione incestuosa tra la partoriente, ventitreenne, e suo padre. Entrambi erano intellettualmente disabili. Il bambino, anch’egli disabile, da allora è stato dato in affidamento.

Sconti di pena sull’incesto

Il padre, accusato di incesto, confessò di essere andato a letto con sua figlia da quando aveva diciannove anni. In Canada la pratica è punita con una pena detentiva compresa tra i due e i quattordici anni. La maggioranza della Corte d’Appello della Nuova Scozia, marcatamente progressista, ha deciso che il padre avrebbe dovuto scontare solo due anni di arresti domiciliari – più ragionevolmente, il giudice dissenziente credeva che quattro anni fossero consoni.

L’incesto è considerato un grave crimine per una molteplicità di fattori socio-culturali. Come l’omicidio, è sanzionato poiché comporta un danno oggettivo alla società: provoca difetti genetici ed è spesso il risultato dello sfruttamento di una persona sull’altra. La prole, indipendentemente dal dato anagrafico, non può acconsentire al sesso con i propri genitori. La Corona aveva sostenuto una pena da quattro a sei anni in carcere sulla base di sentenze emesse in situazioni simili (ricordiamo che in Canada, ad eccezione del Québec, vige la common law). Ma il tribunale e la maggioranza della Corte d’Appello non hanno creduto all’argomento della Corona. Perché? Perché il colpevole era nero. La Corte addusse come scusa che, nei casi precedenti, i trasgressori non erano di origini africane. Scrisse, inoltre, che era necessario “un approccio più sfumato”. Per farla breve, doveva essere applicato uno sconto razziale.

Follia politically correct

“La colpevolezza morale di un delinquente africano deve essere valutata nel contesto delle circostanze storiche e del razzismo sistemico, come è stato fatto in questo caso”, ha spiegato il giudice del processo. “I giudici dovrebbero tenere conto dell’impatto che la privazione sociale ed economica, lo svantaggio storico, le opportunità diminuite o inesistenti e le opzioni limitate possono avere sulla responsabilità morale del colpevole”. Nella sentenza, questi elementi non dovevano essere collegati al crimine per la loro rilevanza penale – dovevano essere annoverati perché l’autore dell’incesto era afro-canadese. Una follia politically correct.

Il governo di Justin Trudeau ha approvato una serie di riforme del diritto penale (Bill C-5) per considerare gli arresti domiciliari un’opzione per l’incesto. La ragione alla base della rettifica? Affrontare il tema della sovrarappresentazione dei canadesi neri nel sistema carcerario. Quindi, un maggior numero di criminali oriundi dell’Africa nelle prigioni di Toronto, Ottawa e Vancouver è indice di razzismo sistemico o di white privilege?

Oltre a queste riforme, i federali hanno sostenuto una pratica inspiegabile: valutare le esperienze di un delinquente nero con un metro di giudizio diversificato. L’adozione di procedure penali basate sulla razza è stata una tendenza preoccupante in Canada, e questo è solo l’ultimo esempio. Gli sconti di condanna basati sulla razza iniziarono ad essere utilizzati per gli indigeni nel 1999, dopo una decisione chiamata R v. Gladue; questa pratica fu ampliata per i criminali neri nel 2019 in Nuova Scozia e nel 2021 in Ontario. La Corte Suprema del Canada ha anche detto che i diritti della Carta devono essere interpretati con una “lente razziale”. In Ontario, la Corte d’Appello locale ha stabilito che il background etnico di un imputato dovrebbe essere preso in considerazione per consentire o meno a una giuria di conoscere la sua fedina penale.

Pensate se questa prassi legislativa fosse introdotta anche in Italia. Gli spacciatori che operano alla Stazione Termini di Roma o alla Stazione Centrale di Milano, gli stupratori che si annidano nei bassifondi urbani e i trafficanti di esseri umani sarebbero agevolati, in quanto “protagonisti di eventi traumatici”. La diversificazione delle condanne per motivi razziali sembrerebbe avvantaggiare una comunità, ma la priva della giustizia e mina l’esistenza del sistema democratico.

Lorenzo Cianti, 7 settembre 2023