Inchiesta su Chiara Ferragni, chi indaga? Prima battuta d’arresto

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Chiara Ferragni casa

Il caso giudiziario che coinvolge Alessandra Balocco, titolare dell’azienda dolciaria omonima, e la celebre influencer Chiara Ferragni riceve la prima battuta di arresto. Sia la procura di Milano che quella di Cuneo, infatti, reclamano la competenza territoriale per continuare le indagini sulla vicenda del Pandoro Pink Christmas.

Come ormai noto, l’autorità giudiziaria milanese ha avviato l’inchiesta, ha spedito la Finanza a raccogliere la documentazione dalle aziende coinvolte e ha ipotizzato il reato di “truffa aggravata dalla minorata difesa“. Tuttavia, l’ufficio del procuratore di Cuneo, dove ha sede l’azienda Balocco, desidera continuare l’indagine, affermando la propria competenza territoriale.

La procura di Cuneo, infatti, ha formalmente domandato alla procura di Milano la trasmissione degli atti. Eugenio Fusco, il procuratore di Milano titolare dell’inchiesta, li ha negati e uno dei due dovrebbe a breve promuovere la “disputa” sulla competenza territoriale, demandando la questione al procuratore generale della Corte di Cassazione, in conformità all’articolo 54 bis del codice di procedura penale. L’incarico di competenza sarà vitale per l’adozione di misure immediate. Senza tale nomina, non sarà possibile procedere con le convocazioni dei soggetti coinvolti.

Il tema centrale dell’inchiesta riguarda il presunto “ingiusto profitto” contestato sia a Chiara Ferragni che alla Balocco. Secondo la procura di Cuneo, l’illecito sarebbe avvenuto a Fossano, dove si colloca l’azienda Balocco, mentre per la procura di Milano la competenza è legata alla sede delle società della influencer. Per decidere a chi spetta indagare, il Pg della Cassazione valuterà il luogo dove si è realizzato il presunto reato, che però è polverizzato in tutta Italia, dove i consumatori hanno acquistato il bene, e terrà conto anche di chi ha iscritto per primi gli indagati nel registro apposito. Sia l’azienda dolciaria – tramite gli avvocati – che la Ferragni – in una nota – hanno respinto ogni accusa e attendono solo di essere convocati per spiegare ai magistrati le proprie ragioni.

Il tempo per dirimere la questione non è prevedibile. È probabile che non si tratti di una vicenda a soluzione immediata: dopo aver ricevuto delle memorie e raccolto informazioni, il Pd prenderà una decisione. Nel frattempo, Ferragni ha ripreso a promuovere i prodotti del suo marchio. Simultaneamente, sta cercando di ripulire la sua immagine ricorrendo a foto con i figli e il cane, sfruttando le reazioni positive che i bambini e gli animali portano sui social. Tale comportamento potrebbe essere interpretato come un tentativo per accrescere la sua “buona reputazione” social dopo un mese decisamente complicato.

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