Sciacalli fino all’inverosimile. Anche dinanzi a un’immane tragedia che ha portato alla tragica scomparsa di una bambina di 5 anni e al ferimento dei genitori, del fratellino di 12 e del pilota. Una fatalità che lascia attoniti e sgomenti, quella accaduta sabato pomeriggio all’aeroporto di Caselle, allorquando un aereo delle Frecce Tricolori è precipitato colpendo l’auto con a bordo i quattro malcapitati che transitava proprio nel punto di caduta del velivolo in quel preciso istante. Tutto veramente assurdo. Inspiegabile.
Una famiglia distrutta da un evento fortuito e imprevedibile, probabilmente causato da uno stormo di uccelli che avrebbe urtato contro la Freccia provocandone il crollo. Il cosiddetto fenomeno del “bird strike“, come viene definito in gergo, causa sempre frequente di incidenti aerei. Si sarebbe trattato di una disgrazia, quindi. Eppure, c’è chi non perde occasione per strumentalizzare l’episodio e, incurante del dolore del vittime, riesce ad usarlo per attaccare lo Stato e i suoi apparati. E quindi, via con gli attacchi dei soliti sinistri provenienti tanto dal mondo della politica, quanto da quello della cultura.
C’è chi associa le Frecce alla guerra, come Tomaso Montanari che afferma: “Troviamo modi più intelligenti per celebrare una Repubblica che ripudia la guerra”, o ancora Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione comunista, secondo cui i velivoli sarebbero “uno spreco di soldi e uno strumento di propaganda guerrafondaia dannoso, diseducativo e pericoloso”. Non è chiaro quale sia il nesso tra Frecce Tricolori e guerra, ma, come spesso accade, dinanzi alle questioni su cui poter lucrare politicamente la logica si fa da parte e lascia spazio all’ideologia.
C’è poi chi si spinge persino oltre e arriva a teorizzare finanche l’abolizione della Frecce. Si tratta del deputato e co-portavoce della Federazione dei Verdi Luana Zanella, secondo cui le frecce acrobatiche sarebbero “costose”, soprattutto a livello ambientale, oltre che “pericolose”, e pertanto da abolire. In sintesi, un pericoloso strumento di propaganda guerrafondaia da abolire subito, questo sarebbero le Frecce Tricolori. A dimostrazione di come per la sinistra lo sciacallaggio mediatico non conosca limiti, nè confini, nè tantomeno alcuna forma di rispetto per una giovane vita umana prematuramente spezzata e ferocemente strappata all’amore degli increduli genitori.
Salvatore Di Bartolo, 17 settembre 2023