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Inciucio o elezioni, il guaio è che mancano i liberali - Seconda parte

Vi proporrò di mettere la ricerca della felicità come prima parola d’ordine del nuovo liberalismo, non voglio imporre la felicità come altri hanno abolito la povertà, ma ridefinirla, trovare i suoi confini ed aggiornarla. Non sto parlando della felicità come un moto dell’animo o come il raggiungimento di uno stato di beatitudine, ma ne sto parlando in termini politici, quando la felicità diventa ricerca di una migliore qualità della vita, che si realizza in alcuni ambiti che divengono basilari: lavoro, famiglia, sicurezza, ambiente, cultura.

Per questo chiedo a Nicola Porro nei prossimi giorni, lo spazio di altri tre articoli oltre a questo, per una riflessione su: libertà e sicurezza; libertà e felicità; libertà e politica. La mia arroganza sarà punita da commenti spietati che non vorrei coinvolgessero l’incolpevole Nicola, ma in questo difficile momento, la speranza di fornire a persone molto più abili di me, una piccola cassetta degli attrezzi per affrontare la profonda crisi che si è aperta con strumenti che vedano nella realizzazione delle aspirazioni dei singoli individui il loro fine, mi fa correre questo rischio volentieri.

Buona lettura a tutti.

Antonio De Filippi, 23 gennaio 2021

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