Considerando comunque la segretezza che necessariamente copre questo tipo di informazioni, i dati su questo tema devono sempre essere considerati molto indicativi.
Rimane che la minaccia nucleare del Presidente russo è da una parte il segnale che Mosca ha trovato in Ucraina molta più resistenza rispetto a quella che gli strateghi immaginavano, dall’altra ha fatto suonare i campanelli d’allarme in molte Cancellerie occidentali che, giustamente, temono un allargarsi del conflitto con conseguenze, almeno allo stato attuale, difficilmente prevedibili.
In ogni caso non è importante quante siano le testate nelle mani dell’una o dell’altra parte, ma che le minacce rimangano tali perché se si passasse alle vie di fatto non ci sarebbero né vinti né vincitori.
Questa situazione, delicata, pericolosa, surreale e con un finale ancora da scrivere, mi fa tornare in mente un’altra battuta del film ‘Il dottor Stranamore’ quando il presidente americano Muffley urla a due contendenti che se le stavano dando di santa ragione:
«Gentlemen, you can’t fight in here. This is the War Room!». «Signori, non potete combattere qui! Questa è la sala di guerra!»
Michel Sfaradi, 1 marzo 2022