“Indossate la mascherina”. L’Oms suona la campana della paura

I casi Covid quintuplicati durante l’estate ci riportano ai deliri sanitari vissuti durante l’emergenza

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oms mascherine

Registriamo l’ennesimo allarme Covid da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità. In questo caso a suonare la campana della paura è la sezione europea dell’Oms, la quale riparte in tromba con le mascherine, che per la cronaca, dopo il Tour de France, hanno fatto la sua lugubre comparsa anche alle Olimpiadi di Parigi. Questo l’appello dei geni mondiali della paura virale, così come riportato ampiamente dalla stampa nazionale: “Indossate la mascherina in certe situazioni come luoghi affollati e chiusi, ma anche quando si interagisce con persone col virus” .

Secondo quanto riportato da AdnKronos, l’Oms tiene a divulgare tutto questo a mo’ di promemoria tempestivo, dato che “mentre il Covid sta svanendo dentro una memoria lontana per milioni di persone, il virus non è scomparso. La percentuale di pazienti con malattie respiratorie che risultano avere Sars-CoV-2 nelle cure primarie è aumentata di 5 volte nelle ultime 8 settimane e anche la percentuale di pazienti ricoverati in ospedale è cresciuta. Mentre il numero assoluto di casi è inferiore all’ondata invernale che ha raggiunto il picco a dicembre 2023, le infezioni da Covid nella regione questa estate stanno ancora causando ricoveri e morti”.

Dopodiché arriva lo “spassionato” consiglio per gli acquisti. Infatti, l’aumento del numero di casi di Covid, sostiene il portavoce europeo dell’Oms, “potrebbe essere spiegato dai viaggi per le vacanze, dagli eventi di massa come i principali tornei sportivi e festival musicali e dalla minore concorrenza di malattie respiratorie concomitanti come l’influenza. Ottenere un vaccino Covid aggiornato rimane uno strumento estremamente efficace per ridurre sia i ricoveri che i decessi fra le persone ad alto rischio, come persone anziane o immunodepresse, persone con più patologie preesistenti, donne incinte e personale sanitario che potrebbe essere facilmente esposto al virus. Il vaccino riduce anche le probabilità di sviluppare long Covid”.

Insomma, al pari di un celebre slogan creato nel 1947 per De Beers, antica produttrice di gioielli sudafricana, un vaccino anti-Covid è per sempre. Ora, per farla breve, siamo di fronte ad un ricorrente a patetico tentativo di riportare in auge il terrore virale, sebbene il “vaccino” dell’esperienza collettiva lo abbia derubricato da tempo a banale influenza stagionale, nel peggiore dei casi. Tutto ciò sulla base del più antico dei moventi: l’interesse. Il vile interesse personale declinato in tutte le sue forme politiche, professionali ed economiche, il quale ha certamente prodotto più danni di quelli che un banale virus respiratorio avrebbe mai potuto arrecare al mondo. Esperienza assolutamente da non ripetere.

Claudio Romiti, 9 agosto 2024

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