Due fatti sono tuttavia inconfutabili: grandissima parte dei soldati borbonici prigionieri si rifiutarono di passare al nuovo regime; il quale, non sapendo dove metterli -tanto erano numerosi- chiese all’Argentina uno spazio in Patagonia da adibire a lager, ma l’Argentina rifiutò. Quegli ex soldati «terroni» e «cafoni» preferirono andare ad arruolarsi con i confederati nella Guerra di Secessione, poveri sfortunati conterranei due volte sconfitti per avere combattuto per il Sud. L’altro fatto inconfutabile: i milioni di emigranti che, per la prima volta, la nuova Patria aveva ridotto alla disperazione.
Rino Cammilleri, 13 aprile 2021