Commenti all'articolo Inglesi, menzogne, massonerie: la vera storia dell’Unità d’Italia
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49 Commenti
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Matteo De Pilla
25 Aprile 2021, 16:27 16:27
E’ possibile quello che è stato scritto al punto di pensare che Garibaldi fosse uno 007 al servizio deli Inglesi. In Inghilterra persino l’acqua con la quale Garibaldi si era lavato è andata a ruba; così ho letto non so dove.
Roberta Denti
19 Aprile 2021, 1:38 1:38
Adesso Nicola Porro si è scoperto sudista! E lascia spazio nel suo blog a teorie di piagnoni meridionali in cerca di redenzione per le loro malefatte e la loro arretratezza. Ma noi non dimentichiamo e non vogliamo pagare i loro debiti. SECESSIONE SUBITO!
Katia Miller
17 Aprile 2021, 23:54 23:54
Tutti coloro che scrivono su questo tema sembrano scordare che il Regno Borbonico delle Due Sicilie era parte del Regno d’Aragona (Spagna): un dettaglio affatto di poca importanza per capire la storia.
Promauri
16 Aprile 2021, 13:16 13:16
Leggo commenti antiborbonici dove si descrive il fu Regno delle Due Sicilie come un reame cattivo che incarnava tutti i peggiori mali. Lungi da me descriverlo come il miglior Stato ottocentesco (e se la conquista del Sud da parte dei garibaldini è stata rapida lo è stata anche e soprattutto per la debolezza del Regno di Napoli), il discorso verte sulla leggenda molto leggendaria e poco reale per cui i popoli d’Italia si siano destati e abbiano deciso di unirsi. E’ falso ad esempio che i garibaldini fossero mille ma molti di più e con appoggi veri sia marittimi che terrestri dall Inghilterra e dentro la Sicilia che certamente più detestava il Regno di Francesco. Ai meridionali furono fatte promesse di prosperità economica con l’ovvio scopo di conquistarne il consenso e certamente questo ha ingannato. Il contesto era quello di un’ Italia rurale con tassi di analfabetismo pari a circa il 90%, quindi, che cosa poteva importare e che cosa potevano sapere i popoli contadini del Sud o dello stesso Veneto di Italia, di cultura, di Dante, di Machiavelli, si pensava solo a sfamarsi e sfamare le proprie famiglie. L’Unità fu un fenomeno imposto dall’alto con la complicità delle classi dirigenti meridionali, ignorato dalla maggioranza delle popolazioni e ostacolato da una buona minoranza di contadini meridionali che hanno cercato di… Leggi il resto »
Giuseppe
16 Aprile 2021, 8:52 8:52
La storia è intrisa di buone intenzioni quando chi sa guardare oltre la siepe è in buona fade. Chi ha fatto l’Italia è, comunque, il suo popolo da sud a nord. I manovratori avevano il polso di questo anelito. I tempi ed i mezzi sono stati quelli che le condizioni geopolitiche permettevano.
lamberto
15 Aprile 2021, 23:02 23:02
Giacinto De Sivo, storico ultraborbonico, fedelissimo del re di Napoli, al punto che lasciò il nuovo Regno d’Italia, andando in esilio, scrisse la Storia delle Due Sicilie in 5 volumi e nel capitolo XVIII dedica una cinquantina di pagine alle problematiche interne del regno: un soldato su 3 era un imboscato in occupazioni non combattenti come segue testualmente: «… Adunque se togli i gendarmi, gli invalidi, i collegiali, i mancanti e molti altri scritti sì né ruoli, ma inabili al servizio, consegue che l’esercito napolitano effettivo pronto a combattere non passava i sessantamila, su tutta la superficie del Regno » . «… Gli uffiziali in gran parte né onesti, né sapienti, surti per favori, beneficiati oltre misura, avean grosse mercedi, croci cavalleresche, percettorie, collegi gratis a’ figliuoli, e a’ figliuoli e nepoti uffizii per grazia in magistratura, in amministrazioni, nelle finanze e nell’esercito. Fatto i Sardanapali[15] all’ombra de’ gigli, presero la croce sabauda piuttosto per iscansar fatiche, che per congiurazione. Non che congiuratori vi mancassero, ma i più subirono la congiurazione per codardia. » . «… Da più anni si sussurrava di furti grandi nella costruzione di legni, negli arsenali, sulle mercedi agli operai, sulle tinte de’ bastimenti, e su vettovaglie, polvere e carbone. …[ ]…Ma il male interno era la mancanza di nesso tra gli uffiziali, i pensieri diversi,… Leggi il resto »
E’ possibile quello che è stato scritto al punto di pensare che Garibaldi fosse uno 007 al servizio deli Inglesi. In Inghilterra persino l’acqua con la quale Garibaldi si era lavato è andata a ruba; così ho letto non so dove.
Adesso Nicola Porro si è scoperto sudista! E lascia spazio nel suo blog a teorie di piagnoni meridionali in cerca di redenzione per le loro malefatte e la loro arretratezza. Ma noi non dimentichiamo e non vogliamo pagare i loro debiti. SECESSIONE SUBITO!
Tutti coloro che scrivono su questo tema sembrano scordare che il Regno Borbonico delle Due Sicilie era parte del Regno d’Aragona (Spagna): un dettaglio affatto di poca importanza per capire la storia.
Leggo commenti antiborbonici dove si descrive il fu Regno delle Due Sicilie come un reame cattivo che incarnava tutti i peggiori mali. Lungi da me descriverlo come il miglior Stato ottocentesco (e se la conquista del Sud da parte dei garibaldini è stata rapida lo è stata anche e soprattutto per la debolezza del Regno di Napoli), il discorso verte sulla leggenda molto leggendaria e poco reale per cui i popoli d’Italia si siano destati e abbiano deciso di unirsi. E’ falso ad esempio che i garibaldini fossero mille ma molti di più e con appoggi veri sia marittimi che terrestri dall Inghilterra e dentro la Sicilia che certamente più detestava il Regno di Francesco. Ai meridionali furono fatte promesse di prosperità economica con l’ovvio scopo di conquistarne il consenso e certamente questo ha ingannato. Il contesto era quello di un’ Italia rurale con tassi di analfabetismo pari a circa il 90%, quindi, che cosa poteva importare e che cosa potevano sapere i popoli contadini del Sud o dello stesso Veneto di Italia, di cultura, di Dante, di Machiavelli, si pensava solo a sfamarsi e sfamare le proprie famiglie. L’Unità fu un fenomeno imposto dall’alto con la complicità delle classi dirigenti meridionali, ignorato dalla maggioranza delle popolazioni e ostacolato da una buona minoranza di contadini meridionali che hanno cercato di… Leggi il resto »
La storia è intrisa di buone intenzioni quando chi sa guardare oltre la siepe è in buona fade. Chi ha fatto l’Italia è, comunque, il suo popolo da sud a nord. I manovratori avevano il polso di questo anelito. I tempi ed i mezzi sono stati quelli che le condizioni geopolitiche permettevano.
Giacinto De Sivo, storico ultraborbonico, fedelissimo del re di Napoli, al punto che lasciò il nuovo Regno d’Italia, andando in esilio, scrisse la Storia delle Due Sicilie in 5 volumi e nel capitolo XVIII dedica una cinquantina di pagine alle problematiche interne del regno: un soldato su 3 era un imboscato in occupazioni non combattenti come segue testualmente: «… Adunque se togli i gendarmi, gli invalidi, i collegiali, i mancanti e molti altri scritti sì né ruoli, ma inabili al servizio, consegue che l’esercito napolitano effettivo pronto a combattere non passava i sessantamila, su tutta la superficie del Regno » . «… Gli uffiziali in gran parte né onesti, né sapienti, surti per favori, beneficiati oltre misura, avean grosse mercedi, croci cavalleresche, percettorie, collegi gratis a’ figliuoli, e a’ figliuoli e nepoti uffizii per grazia in magistratura, in amministrazioni, nelle finanze e nell’esercito. Fatto i Sardanapali[15] all’ombra de’ gigli, presero la croce sabauda piuttosto per iscansar fatiche, che per congiurazione. Non che congiuratori vi mancassero, ma i più subirono la congiurazione per codardia. » . «… Da più anni si sussurrava di furti grandi nella costruzione di legni, negli arsenali, sulle mercedi agli operai, sulle tinte de’ bastimenti, e su vettovaglie, polvere e carbone. …[ ]…Ma il male interno era la mancanza di nesso tra gli uffiziali, i pensieri diversi,… Leggi il resto »