Manca la voglia di lavorare, unitamente a quella di cercare un’occupazione, ma non manca di certo l’inventiva. Anzi, i fatti dimostrano chiaramente come la creatività sia da sempre una delle doti migliori possedute dai cosiddetti “furbetti del reddito di cittadinanza”.
Già dalle prime fasi dell’introduzione del provvedimento bandiera dei Cinque Stelle, si erano infatti registrati degli abusi che avevano consentito a soggetti non aventi il minimo diritto di intascare illecitamente il sussidio. Abusi, che si sono poi perpetrati nell’arco di tutti questi mesi fino a determinare delle notevoli distorsioni del mercato del lavoro nonché delle ingenti truffe ai danni dei contribuenti.
Dai 9 mila romeni “fantasmi” finti residenti in Italia da dieci anni che sarebbero riusciti ad intascare complessivamente ben 60 milioni di euro, fino a mafiosi ed ex brigatisti. La lista delle storture connesse al reddito di cittadinanza è alquanto lunga e variegata, e continua ad allungarsi ogni giorno con nuovi casi.
Veramente singolare è la vicenda accaduta a Treviglio, in provincia di Bergamo, dove un “furbetto” ha dichiarato di avere otto figli, invece dei due che realmente ha, pur di rientrare nei parametri Isee previsti dalla misura ed accaparrarsi il tanto agognato sussidio. Dopo la biblica moltiplicazione dei pani e dei pesci, la moltiplicazione dei figli.
Questo è soltanto il più “creativo” degli oltre venti casi di percettori depennati dalla lista dei beneficiari del comune di Treviglio nelle ultime ore. E, di certo, non si tratta di un episodio isolato legato al comune bergamasco. Infatti, da nord a sud, si apprendono quotidianamente dai mezzi di informazione notizie di soggetti che percepiscono indebitatamente il sussidio. E molti di più sono certamente coloro i quali continuano a farla franca ed intascare illecitamente delle somme generosamente elargite dallo Stato.
Ciò, a dimostrazione del fatto che i sistemi di verifica previsti dalla misura siano ancora ampiamente inefficaci, nonostante la stretta decretata dall’ultima legge di Bilancio, e che il reddito di cittadinanza, così com’è oggi strutturato, si conferma un provvedimento pensato male ed applicato ancora peggio che necessiterebbe quanto meno di un radicale ed urgente restyling.
Salvatore Di Bartolo, 3 agosto 2022