“Ragazzi, è meglio mettere subito le cose in chiaro: io sono orgoglioso di essere dall’altra parte rispetto a un signore che si chiama Roberto Saviano”. Inizia così l’editoriale di Giuseppe Cruciani alla Zanzara: “Vi spiego subito il perché. Ha scritto oggi queste frasi che vi ripeto: “Il cambiamento climatico non è un’opinione, è un fatto. Quando vedete negazionisti a confronto con scienziati o attivisti è come vedere terrapiattisti discutere con fisici o geologi. È come sentire parlare i negazionisti dell’olocausto o coloro che ancora dicono che la mafia non esiste. Non è come assistere a un confronto tra opinioni o analisi, ma uno scontro impari tra scienziati ed esperti contro incompetenti che sbraitano. E chi sbraita, ahimè, in tv vince sempre”. Questo signore sostiene che il cambiamento climatico provocato dall’uomo sia un fatto innegabile. Chi lo nega sarebbe come un negazionista delle camere a gas o un negazionista dell’olocausto. Il suo è un atteggiamento fascistoide, repressivo e antidemocratico quindi sono orgoglioso di essere dalla parte opposta a quella di un signore che si chiama Saviano”.
Infine, Cruciani manda “un grande abbraccio a Giampiero Mughini che ha scritto una cosa in cui mi ritrovo assolutamente a proposito della vicenda del ministro Roccella al Salone del Libro di Torino”. Mughini scrive: “La porcheria di dare addosso a un libro e al suo autore è forse la più schifosa, la più ripugnante. Fossi stato presente a quel fatale scontro con la Roccella, sarebbe finita a cazzotti”. “Ora – aggiunge Cruciani – io dico, caro Giampiero, l’ultima parte forse non la condivido perché non bisogna mai usare la violenza fisica. Quella verbale va benissimo, ma la violenza fisica mai. Se tu avessi dato un cazzotto a quei ragazzi lì, saresti passato immediatamente dalla parte del torto, caro Giampiero. In ogni caso, viva Giampiero Mughini e abbasso i fascisti del Salone”.
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