Che coloro che si definiscono antisionisti abbiano sempre provato a separare l’antisionismo dall’antisemitismo è cosa nota, come è noto che non ci sono mai riusciti. Le scuse usate come spiegazioni sono sempre le stesse e sempre più patetiche: gli amici ebrei e lo zio, il nonno o qualche famigliare che ha salvato un ebreo durante la Seconda guerra mondiale. Poi non si capisce mai chi è l’amico e neanche chi è il parente e, meno che mai, si ricorda il nome del salvato.
Pertanto, al di là di scuse e spiegazioni patetiche, va ribadito che essere antisionisti equivale a essere antisemiti chiamando se stessi con un nome che non porta lo stigma dell’infamia. Blocco subito l’intelligente di turno che contesterà il fatto che essere semiti si riferisce l’appartenenza a uno di quei popoli che parlano o hanno parlato lingue del ceppo semitico. Per cui, secondo questa definizione, oltre agli Ebrei sono semiti anche gli Arabi, gli Aramei, gli Assiri, i Cananeo-Fenici e dal punto di vista prettamente linguistico gli Abissini. Nonostante questa disquisizione linguistica, il termine antisemitismo si riferisce solo e unicamente all’odio viscerale verso il popolo ebraico come gruppo o come concetto.
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Secondo eminenti studiosi esistono vari tipi di antisemitismo.
- Antisemitismo religioso: quello cristiano discrimina gli ebrei per la loro fede e tradizioni e per non aver accettato Gesù come Messia. Quello islamico, che nasce con l’ascesa dell’Islam nel VII secolo d.C. e la sua successiva diffusione durante le prime conquiste musulmane, è un sentimento antisemita che parte dall’accusa agli ebrei di essere gli “assassini dei profeti”. Accusa, ritenuta da molti eterna, è spesso interpretata come una condanna dell’intero popolo ebraico.
- Antisemitismo politico: si oppone alla concessione agli ebrei di pari diritti civili, promuove l’assimilazione sociale e culturale degli ebrei con il fine di farli scomparire come gruppo distinto.
- Antisemitismo razzista: fonda il suo odio sull’esistenza stessa dell’ebreo. Promuove la separazione fisica degli ebrei dalla società e, in definitiva, il loro sterminio.
Il termine antisemitismo fu coniato per la prima volta verso la fine degli anni ’70 dell’Ottocento e da allora è stato utilizzato in riferimento a tutti i tipi di odio antiebraico nel corso della storia. Spiegare cos’è l’antisemitismo in Europa dovrebbe essere completamente inutile, ma poiché la crassa ignoranza incombe sull’Occidente, e navigando sul politicamente corretto con al timone cattivi maestri, sta corrompendo molti giovani che se non si svegliano avranno davvero poco da chiedere al loro futuro, siamo arrivati al punto di dover spiegare l’ovvio con la speranza che qualche neurone ancora non intossicato dall’ideologia Woke si faccia una domanda e, per dirla alla Marzullo, si dia anche qualche risposta.
Ora che abbiamo accertato che l’antisionismo è antisemitismo e che l’antisemitismo è l’odio verso i solo ebrei, passo al motivo di questo articolo che nasce da uno dei più odiosi atti di antisemitismo che sono stati registrati negli ultimi tempi. Prima di parlare del fatto è giusto fare chiarezza sul soggetto che se ne è reso protagonista. Si tratta di Cecilia Parodi, attivista e cofondatrice del progetto Yohzer Gaza, autrice de La luce bianca del mattino, Davanti a una donna e Bahar Gaza – il mare di Gaza. Non è certo mia intenzione farle pubblicità, ma è necessario capire chi è il personaggio prima di scoprire cosa ha detto in un suo intervento video sui social.
Intervento che potete trovare allegato all’articolo riporta solamente la parte più offensiva mentre i curiosi potranno seguirlo per intero sulla sua pagina Instagram.
La parte peggiore è stata: “Io odio tutti, tutti gli ebrei. Odio tutti gli israeliani, dal primo all’ultimo. Odio tutti quelli che li difendono. Tutti, tutti i giornalisti, i politici. E se un giorno tutti appesi per i piedi, non basta Piazzale Loreto, ci vorrebbe Piazza Tienanmen per appendervi tutti. Io ve lo giuro che sarò in prima fila a sputarvi addosso. Vi odio perché mi avete rovinato la vita, perché avete rovinato il mondo. L’esistenza di tutti ci avete depredato di ogni diritto di ogni legge della giustizia. Mi volete querelare? Mi volete denunciare? Beh fatelo.”
L’odio di Cecilia Parodi, comune a tutti gli antisemiti, è talmente forte da invocare apertamente lo sterminio di tutto il popolo ebraico. La quasi totalità degli antisemiti, ricordiamolo, è afflitta da angosce persecutorie e nutre la sua mente di teoria del complotto sugli ebrei.
Dopo il massacro del 7 ottobre 2023 in molti, quello della Parodi per quanto eclatante è solo uno dei tanti casi, ne abbiamo visti diversi anche in diretta televisiva su canali nazionali, hanno rivoltato la vicenda e dopo poche ore dal massacro di oltre 1200 israeliani hanno subito iniziato una martellante propaganda propalestinese che nel giro di pochi giorni è diventata pro Hamas senza se e senza ma.
Hanno preso sempre per buoni, neanche fossero stati sacri e inviolabili, i dati del fantomatico ministero della sanità palestinese e dell’UNRWA, e neanche dopo gli accertamenti che hanno dimezzato i numeri sbandierati di morti e feriti, sempre civili mai combattenti armati, si sono sognati di rettificare ciò che i terroristi avevano pubblicato.
Sì, i terroristi, perché Hamas, come Hetzbollah in Libano, è un’organizzazione terroristica. In ogni caso l’odio che la Parodi ha messo nelle sue parole ha avuto vasta eco nei commenti di coloro che la seguono e che dietro la parvenza dell’anonimato hanno dato sfogo ai peggiori insulti e alle peggiori minacce. Tutto questo, fin dalle prime ore, è stato registrato e fotografato. I legali hanno confermato che questo materiale verrà allegato nelle denunce alla magistratura perché il video e i suoi commenti, ne sono certo, avranno numerosi strascichi giudiziari.
Michael Sfaradi, 5 luglio 2024
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