Politica

“Io sono professore…”. Conte sbeffeggiato in Ue: cosa faceva al Consiglio

L’ex presidente della Commissione europea ha rivelato un aneddoto sul leader grillino: l’ennesima figuraccia internazionale

conte

Ricordate la scenetta-fuorionda con Angela Merkel del febbraio 2019? Giuseppe Conte che prende un caffè a Davos con l’allora cancelliera tedesca, quasi scusandosi per il suo governo. Un po’ quanto accade nei colloqui tra genitori e insegnanti, una figuraccia internazionale incredibile. Ma il leader del Movimento 5 Stelle ha “regalato” altri incredibili svarioni nel corso della sua permanenza a Palazzo Chigi. Persino Jean-Claude Juncker s’è permesso di sbeffeggiare l’autoproclamato avvocato del popolo con un aneddoto semplicemente imbarazzante.

Intervistato dal Sole 24 Ore, l’ex presidente della Commissione europea s’è soffermato sui rapporti con i primi ministri italiani e dopo la rivelazione sulla presunta rissa con Matteo Renzi, ha deriso Conte e le sue filippiche gonfie e affettate. Ecco quanto ripercorso da Juncker:  “Conte al Consiglio europeo iniziava sempre i suoi interventi dicendo: ‘Io in quanto professore di diritto internazionale devo dirvi…’. Anche se l’uomo ci piaceva, finì per infastidire gli altri leader, tanto che il premier svedese Löfven cominciò i suoi interventi allo stesso modo: ‘Io in quanto idraulico devo dirvi…’. E lo stesso faceva il premier bulgaro Borisov: ‘Io in quanto pompiere devo dirvi…’. Tutto ciò era molto divertente”. Una presa in giro che testimonia il peso del grillino nei tavoli europei, senza dimenticare un altro particolare: Conte è professore di diritto privato, non di diritto internazionale. Ma poco cambia.

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Le parole di Juncker regalano l’ennesima brutta figura a Conte, ma non è la prima volta. Già nel 2019, tra la crisi del governo gialloverde e la nascita del Giuseppi-bis, l’ex premier lussemburghese aveva colto l’occasione per intestarsi la presunta operazione Tsipras II. Trattando il capo politico pentastellato come un ragazzino delle scuole medie, aveva spiegato di aver promesso di trasformare il leader di un esecutivo populista in un capo di governo moderato e dialogante, mettendo il cappello sulla metamorfosi dell’avvocato di Vulturara Appula. A confermare la versione di Juncker, la fumata bianca immediata nelle trattative per evitare le procedure sul debito italiano e il voto del Movimento in favore di Ursula von der Leyen come presidente della Commissione europea. E ancora, l’incredibile faccia tosta dell’ex commissario uscente al Bilancio Guenther Oettinger, che aveva parlato apertamente di “ricompensa” per il governo giallorosso. Oggi come ieri, quando Juncker apre bocca per Conte son brutti grattacapi.

Massimo Balsamo, 25 marzo 2024

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