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Ipocrisia Cortez: “Tassiamo i ricchi”. E va al gala da 35mila dollari - Seconda parte

Siccome sono abituato a prendere il bello delle persone, penso che la cosa migliore da fare in casi come questo sia godersi il mezzo e cestinare il messaggio. Anche perché noi, purtroppo, siamo abituati male. I comunisti di casa nostra difficilmente sono giovani e di bella presenza, almeno fra i volti noti. Sono sempre incazzati, mettono in piedi anche iniziative molto tristi come affiggere manifesti con gli yacht e la scritta “Anche i ricchi piangano” o cose di questo genere. Almeno la AOC se lo scrive addosso e ci abbina una bel visino sorridente alla Pocahontas. Se proprio bisogna sparare cazzate, almeno lo si faccia in modo gradevole. Vi dirò di più, se mi avesse pagato il biglietto, l’avrei anche accompagnata. Poi, certo, se pubblicizzasse massime più corrette tipo “No taxation without representation” da cui nacque il suo paese o, chessò, qualche bella citazione di Thomas Jefferson saremmo più felici. Ma non si può avere tutto.

Magari un giorno avremo anche noi le nostre eroine liberali e libertarie nostrane da sfoggiare agli eventi di gala. Anzi, anche eroi uomini. Non siamo mica sessisti come Benigni e Calenda qui.

Nicolò Petrali, 14 settembre 2021

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