Ipocrisia su Fedez: perché la sinistra non ha difeso Giordano?

Non solo le opere di Dahl riscritte dalla neolingua progressista. C’è un altro problema: il doppio standard con chi non è di sinistra

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fedez giordano

Nei giorni scorsi vi abbiamo parlato del caso Dahl, lo scrittore a cui sono state modificate alcune sue opere perché colpevole di aver usato il termine “grasso”. Questo, infatti, è l’ennesimo termine entrato a far parte della lista delle parole bandite dalla neo-lingua progressista. Ieri Michele Sera, in un suo pezzo su Repubblica, ha preso le difese dello scrittore britannico invitando a “boicottare le case editrici che scrivono in questa maniera”. Per carità, capisco il suo messaggio, ma questo gergo da comunisti non mi fa impazzire (ricorderete il “boicotta Israele”). Insomma, bastava dire di non comprare quei libri, e credo che intendesse questo.

Il vero tema di Dahl e di questo commento di Sera è che, purtroppo, Sera scrive su Repubblica. Capite bene che leggere queste critiche sulle pagine di un giornale come Repubblica, che ci ha sempre fatto una testa così su queste stronzate, fa tutto un altro effetto. È anche da lì che nasce questa cultura del politicamente corretto.

Certo, in Inghilterra arriva a dei livelli che forse l’Italia non si può immaginare, ma fino a un certo punto. Basti pensare che nessuno ha preso la difesa di Mario Giordano dopo gli insulti ricevuti da Fedez. Perché questa è la cultura: Giordano è uno sporco giornalista di destra mentre Fedez è un grande influencer ricchissimo idolatrato dalla sinistra. Perché questo doppio standard?

Nicola Porro, 22 febbraio 2023

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