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Ipocrisia tedesca: il calcio si tappa la bocca, il governo fa affari col Qatar

Non finisce l’ipocrisia occidentale ai mondiali. La Germania rivendica la battaglia sui diritti, ma poi fa gli accordi col Qatar

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Quante ipocrisie ci vogliono per fare una virtù? Per scoprirlo, si potrebbe fare tutti quanti un salto ai Mondiali in Qatar, vengo anch’io, no tu no. Ecco qui un’Agi che in due righe riassume tutto ciò che noialtri scriba tentiamo di raccontare con inutili parole: “Il Qatar ha annunciato un accordo di fornitura di gas naturale liquefatto (Gnl) della durata di 15 anni con la Germania. Lo ha dichiarato il ministro dell’Energia del Qatar Saad Sherida Al-Kaabi in una conferenza stampa. Il Paese del Golfo fornirà “fino a 2 milioni di tonnellate di Gnl all’anno” al terminale di gas in costruzione a Brunsbuntell, nel nord della Germania, a partire dal 2026”.

Tutto qui, che resta da capire? Volete voi le fascette arcobaleno o le pastette? Volete i diritti umani o il culo al caldo? I tedeschi, che si considerano sempre al di sopra di tutti, non hanno dubbi: noi possiamo, noi facciamo, noi alziamo le palette morali. E non è un caso che un simile accordo venga siglato in pieno torneo calcistico nell’emirato: tutti sappiamo che questo Mondiale, costato 5 miliardi di dollari, non serve tanto a stabilire chi sia la nazionale più forte del pianeta ma a veicolare accordi commerciali, intese strategiche, agganci geopolitici grazie ai buoni uffici della Fifa, di cui Infantino è sommo sacerdote.

L’ipocrisia tedesca

Tu Germania non crei problemi con queste ubbie degli omosessuali torturati, dei lavoratori strizzati, io ti mollo “fino a 2 milioni di tonnellate di gas naturale l’anno”: problema risolto! L’Unione Europea, che con la sua sciagurata non-politica ha scaricato i paesi membri alla mercé del padrone del gas russo, viene platealmente sconfessata e peraltro non fiata: per forza, è una propaggina tedesca con alcuni diverticoli francesi. Per il resto, i paesi straccioni, come il nostro, se la vedranno loro. Allora a che serve la Ue? A che, restarci dentro? La Ue è un paravento, un colossale comitato d’affati, e anche un modo, non secondario, di schiacciare i deboli.

Mettersi la manina davanti alla bocca, come hanno fatto gli eroici giocatori crucchi, è una pantomima che il regime degli sceicchi possono tollerare, tanto non danno fastidio a nessuno; la Germania, anzi, può funzionare benissimo come apripista, dimostrando che chi si mette a cuccia ottiene quel che gli serve, chi insiste nel fare lo splendido, verrà gelato (ma tanto nessuno, ti giuro nessuno si azzarda); l’occidente debosciato può continuare a inginocchiarsi, appecoronarsi come e quanto vuole nel suo continente, basta che in Medio Oriente non si allarghi: difatti, non fanno assolutamente niente, stanno molto attenti, tutti, a “rispettare le leggi vigenti” come dicono i calciatori europei, campioni del mondo di viltà. Ma che dovrebbero fare, anche loro, se sono solo fantoccetti in calzoncini, se sulle loro teste viaggiano affari troppo grandi per la loro misura di fantozzetti milionari?

Per approfondire:

  1. Inclusivi col Rolex: star e calciatori hanno paura del Qatar
  2. Qatar, la Germania vince già la coppa della farsa
  3. Mondiali Qatar, la lezione dell’Iran agli ipocriti europei

Vista da parte occidentale, l’ipocrisia è la stessa, solo rivoltata: sì, certo, noi siamo molto più evoluti di questi signori straricchi col tovagliolo in testa, noi gli omosessuali li coccoliamo, li esaltiamo, li facciamo diventare lobby, ci genuflettiamo, loro invece li fanno a pezzi, li carcerano; noi piangiamo, molto, per i morti sul lavoro, gli dedichiamo il concertone sindacale officiato da Ambra e da Lodo Guenzi, il gemello siamese di Sardina Mattia, loro invece li stritolano e poi li buttano via; noi siamo per le donne, che sono migliori dei maschi anche se di donne ormai non se ne trovano più, e neanche di maschi perché va di moda la fluidità, loro invece non vogliono sentirne parlare, i maschi siano maschi, anche se in tonaca e col tovagliolo in testa, le donne restino donne e non si facciano vedere allo stadio.

“Ciascuno per sé, la Germania per tutti”

Però poi, dai, usi e costumi son tutti belli, il mondo è bello perché vario, il calcio è lo sport più bello del mondo, bisogna essere inclusivi, in senso molto lato, bisogna rispettarsi a vicenda – l’esprit de lois, che bella conquista! Cioè adesso non è che se tu mi fai fuori della gente che consideri inferiore o con una tara mentale, e che io invece a casa mia ostento di difendere, solo per questo ti tolgo il saluto. Ci si viene incontro, no? Ci si parla, ci si confronta, specie se hai delle belle tonnellate di gas da vendermi.

Che bella cosa, la tolleranza! Che meravigliosa conquista, la diplomazia! Che fantastica trovata, la Ue, la cui politica è: ciascuno per se e la Germania per tutti, ovvero svendersi sempre al peggior offerente, però con la faccia costernata di Ursula davanti ai cadaveri. E poi, è proprio vero che lo sport affratella, che avvicina i popoli! Volete voi la rottura di coglioni dei diritti iridati o il calduccio sotto alle chiappe? E l’Italia? E va beh, l’Italia mica ci è andata ai mondiali, potevano pure farsi furbi e non prenderle con la Macedonia del Nord. State un po’ al fresco, che vi fa bene alla salute, e imparate da noi tedeschi come si sta al mondo.

P.s. Ma una bella finale con la Germania finalista, a prescindere, come la vedreste?

Max Del Papa, 30 novembre 2022