La frana sull'isola

Ischia, clamorosa rivelazione di De Falco su Conte

L’ex senatore cacciato dal Movimento Cinque Stelle. Il caso del condono su Ischia

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Clamorosa rivelazione di Gregorio De Falco. Nel corso di un’intervista rilasciata all’agenzia Adnkronos, l’ex senatore grillino commentando i tragici fatti di Ischia rivela: “Il mio no al condono mi costò l’espulsione dal Movimento 5 Stelle”.

Il caso del “condono” su Ischia

Le affermazioni di De Falco lasciano poco spazio alle interpretazioni personali, e suonano come una vera e propria accusa rivolta all’allora premier Giuseppe Conte, reo di aver approvato un condono mascherato che non ha fatto altro che peggiorare l’abusivismo edilizio sull’isola. La norma cui l’ex senatore pentastellato fa riferimento è quella contenuta nel decreto Genova. All’articolo 25, riguardante l’isola di Ischia, si legge infatti: “definizione delle procedure di condono”.

Giuseppe Conte nega categoricamente si sia trattato di un condono, ma a tal proposito Gregorio De Falco puntualizza: “Conte sa benissimo che è un vero e proprio condono ex novo che richiama il condono del 1985. In diritto esiste un principio, tempus regit actum, il professor Conte non può non saperlo. Il condono del 2018 doveva essere disciplinato dalle norme del 2018. Se fosse vero quello che dice Conte, sarebbe bastato un atto amministrativo e un modellino unificato”.

La denuncia di De Falco

All’epoca dei fatti l’ex senatore grillino si era scagliato pesantemente contro quella norma “blindata” dai Cinque Stelle. Un’opposizione che gli sarebbe poi costata la cacciata dal Movimento. “Mi fu contestato il no al decreto Salvini, ma certamente – rivela De Falco – il decreto Genova fu la goccia che fece traboccare il vaso a metà novembre 2018. Contestai i 12 articoli che riguardavano il condono a Ischia. Mi fu risposto che non si potevano presentare emendamenti e che il condono si sarebbe fatto. Il senatore Santangelo, allora sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, disse che era stato deciso così”.

Gregorio De Falco in Commissione provò anche a bloccare la norma sul condono: “Avevo predisposto un emendamento che prevedeva di tagliare le ultime parole dell’articolo 25 laddove si faceva riferimento alla legge 47 del 1985. In Commissione “fu messo ai voti l’emendamento presentato dalla senatrice forzista Urania Papatheu, identico al mio. Il governo fu battuto e quell’emendamento passò. Immediatamente si auto-sospesero quattro senatori campani di Forza Italia. Il giorno seguente in Aula Fi, dopo un travaglio interno, tornò a ‘militare’ a favore dei condoni e quindi votò contro il ‘proprio’ emendamento a firma Papatheu. Insieme a Fi votarono la Lega e Movimento 5 Stelle”.

Le accuse a Conte

“Tutto il M5s difese quella norma, eccetto me e le senatrici Nugnes e Fattori – prosegue De Falco. Il Movimento si muoveva come una testuggine, secondo un’espressione evocata all’epoca da Luigi Di Maio. Il voto su Ischia contribuì alla mia espulsione. A certificarlo fu il Movimento stesso nelle motivazioni che accompagnarono il mio provvedimento disciplinare. Su quel condono Conte all’epoca nulla ebbe da eccepire”, afferma l’ex senatore pentastellato togliendosi qualche sassolino dalle scarpe.

Gregorio De Falco punta, dunque, il dito contro Giuseppe Conte e il Movimento Cinque Stelle, “corresponsabili” del disastro secondo il punto di vista dell’ex senatore, che conclude: “Il disastro di Ischia grava sulle spalle di tanti soggetti e il governo Conte I è sicuramente corresponsabile”.

Salvatore Di Bartolo, 29 novembre 2022

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