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“Ispirate dai servizi segreti?”. Piantedosi sgancia la bomba sulle Ong

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, torna sulla frattura diplomatica con la Francia: “L’obiettivo della Ong era creare attrito?”

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Ormai è ufficiale: il governo Meloni è pronto ad emanare “nuovi provvedimenti di carattere amministrativo nei confronti di imbarcazioni private”, ovvero le Ong, che in queste settimane hanno dato vita ad un vero e proprio tira e molla con Palazzo Chigi.

A dichiararlo è lo stesso ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che ha sollevato dubbi circa le azioni intraprese dalla Ocean Viking, caso che rischiò di portare alla frattura diplomatica con la Francia: “Quel giorno non abbiamo fatto nulla per arrivare a una rottura con Parigi: la Ocean Viking ha scelto in autonomia di andare in Francia”. E continua il ministro: “Segnalo che la vera cosa inquietante della vicenda è che avendo questa nave fatto quello che voleva, in quel momento, decise di cambiare obiettivo e puntare un porto francese. Allora mi domando: non era l’obiettivo di questa nave creare attrito con la Francia?”.

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Dichiarazioni pesantissime, di cui Piantedosi si assume “la responsabilità di dirlo”, ma che non terminano qui. Il ministro dell’Interno in carica, infatti, parla pure dell’esistenza di servizi segreti stranieri, attivi per influenzare non solo la politica italiana, ma capaci di indirizzare anche le ondate migratorie. Attualmente, però, Palazzo Chigi non ha ancora evidenze sul fatto, ma il segnale che Piantedosi vuole lanciare è chiaro: è lo Stato che deve provvedere sui flussi migratori. E sentenzia: “Non c’è bisogno che ci siano organizzazioni che poi molto spesso, e di questo abbiamo qualche evidenza, – sottolinea – conformano la loro azione per fini che hanno una deviazione, rispetto a quelle che sono gli obiettivi dichiarati, come quelli umanitari o della salvezza della vita di persone in mare”.

Proprio da qui, nasce l’idea che le Ong “siano inspirate, io non so ancora se per l’effetto di interventi di qualche servizio segreto, o anche solo per l’ambizione di condizionare le politiche pubbliche di Paesi come l’Italia, in qualche modo a creare meccanismi di condizionamento. Non lo dice il modestissimo ministro dell’Interno del momento, ma lo dicono studi di qualche anno fa che hanno addirittura definito questi fenomeni come armi di migrazione di massa. Dobbiamo stare attenti”, conclude Piantedosi dopo la festa di celebrazione del decennale di nascita di Fratelli d’Italia a Roma.