Esteri

Guerra in Medio Oriente

Israele arruola ragazzi autistici. Una base segreta per operare nei servizi

Anche se la maggior parte degli eserciti del mondo ignora gli adolescenti che soffrono di disturbi dello spettro autistico considerandoli figli di un dio minore, le forze di difesa israeliane vanno, e non è la prima volta che succede, controcorrente. Questo perché i ragazzi autistici hanno dei talenti che se capiti e sfruttati al meglio, possono dare una marcia in più al sistema difesa. In operazioni belliche, anche in quella attuale, hanno sempre dimostrato capacità incredibili nel raccogliere informazioni.

In questi giorni alcuni di questi ragazzi stanno operando da una base segreta dell’IDF in un reparto destinato a scansionare tutto ciò che gira nella rete internet e che è legato alla guerra. Il fine è quello di scoprire informazioni che a occhi normali possono sfuggire.

Si tratta di ragazzi che dopo aver superato corsi a loro dedicati, assumono il compito di ricercare informazioni da fonti esplicite che aiutano nel processo decisionale di alto livello. Ricerche che in molti casi sono addirittura arrivate al Gabinetto di guerra.

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Dovrebbero essere circa 150 i giovani con queste caratteristiche in grado di gestire un lungo e estenuante lavoro di intelligence. Generalmente scansionano i social network e vari siti web per informazioni su tutto, dall’impatto delle sanzioni sull’economia iraniana alle dimensioni dell’arsenale di Hamas o Hezbollah o, come in questo momento, raccolta di informazioni sulle persone rapite il 7 ottobre scorso.

La loro routine lavorativa è talvolta interrotta da comportamenti associati all’autismo denominati “stimolazione”. Ripetere parole, suoni o movimenti, per affrontare lo stress, oppure agitare le mani quando sono eccitati o storditi per loro è una spinta, come per noi un battito di ciglia prima di spingerci in qualcosa fuori dall’ordinario.

In Israele gli adolescenti autistici sono generalmente esenti dal servizio militare, ma quelli di loro che decidono di seguire il “See Far”, un programma innovativo fondato nel 2013 per accogliere i giovani dello spettro autistico a professioni militari bisognose di manodopera, superato il quale vengono arruolati.

Tal Vardi, veterano dell’istituto che ha contribuito a stabilire il programma, chiarisce che non è un atto di carità, nessuno di loro vuole che qualcuno gli faccia un favore e, descrivendo il programma, ha affermato durante una recente intervista che si tratta di un vantaggio sia per l’IDF sia per i ragazzi e loro famiglie.

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I volontari autistici vengono collocati in unità di intelligence militare, un campo a cui Israele attribuisce un valore particolarmente alto. In cambio del volontariato, a questi soldati viene offerta formazione, acquisizione di competenze e connessioni che possono aiutarli a raggiungere un futuro indipendente nel lavoro e nelle professioni civili.

Le divisioni militari nel Regno Unito, negli Stati Uniti e a Singapore, così come le industrie civili in Israele, hanno mostrato interesse a sviluppare questo modello made in Israel. Il comandante raccontò che quando fu avvicinato dallo Stato Maggiore per integrare i primi diplomati del corso di fotografia aerea in “Vedere lontano” accettò pur ammettendo di non sapere, all’epoca, cosa fosse l’autismo.

Finora sono più di 300 i soldati che hanno preso parte al programma IDF e la prima unità che si è servita di loro è stata la prestigiosa 9900.

Michael Sfaradi, 5 novembre 2023