Esteri

Guerra in Medio Oriente

Israele, per la prima volta entra in azione Arrow (e non è una buona notizia)

Dietro il missile balistico lanciato dallo Yemen l’ombra dell’Iran. Si rischia l’escalation

missile israele © eleonimages e Merydolla tramite Canva.com

Prima di passare alla notizia che sarà il cuore di questo articolo è necessaria una breve premessa che in grandi righe spieghi ai lettori meno attenti come funziona il sistema di difesa missile anti-missile in dotazione alle forze armate israeliane. Questo sistema è formato da quattro cuori (i lanciatori) e un cervello (il centro di comando) che decide la reazione a seconda delle esigenze.

Nel momento in cui vengono lanciati dei missili contro Israele, il centro di comando ne analizza, attraverso una sofisticata rete radar, la destinazione e nel caso in cui la minaccia è destinata a cadere in una zona non abitata la lascia passare. Nel caso in cui la traiettoria del missile, del razzo o del colpo di mortaio può colpire delle zone abitate interviene con uno dei missili anti-missile che lo farà esplodere in aria. Quale lanciatore usare dipende dal tipo di minaccia, dalla sua gittata e dalla velocità di volo che viene decisa dai computer del controllo che comanda i quattro diversi tipi di lanciatori a disposizione: i quattro cuori.

Il più usato di questi lanciatori è il famosissimo Iron dome che ha raggiunto una percentuale di abbattimenti che sfiora il 98%. Iron dome è perfetto per le minacce a brevi distanze, razzi o missili che hanno una gittata di pochi chilometri, mentre per quelli che hanno una gittata maggiore e da poco entrato in servizio il secondo “cuore”: il lanciatore denominato “la fionda di David”. La fionda di David è una versione più nuova e performante di Iron dome e fino ad oggi è stato utilizzato contro i missili iraniani di ultima generazione. Hamas durante la guerra in corso ne ha lanciati a decine che fortunatamente sono stati abbattuti.

Il vecchio patriot, quello che ebbe l’onore delle prime pagine di tutti i giornali durante la prima guerra del Golfo, rivisto e rinnovato è stato integrato nel sistema di difesa contro i missili a più lungo raggio, e durante la guerra in corso è stato usato solo un paio di volte per abbattere dei droni di fabbricazione iraniana che dalla Siria erano entrati nello spazio aereo israeliano.

Per ultimo, ma che nel prossimo futuro potrebbe diventare fondamentale, c’è il sistema Arrow in ebraico “hetz” che è un missile di difesa antibalistico di teatro di produzione israeliana. Fino al 31 ottobre 2023 il sistema antimissile hetz era stato usato unicamente nelle prove, ma quando un missile balistico di fabbricazione iraniana è stato lanciato dallo Yemen con obbiettivo la centrale nucleare di Dimona, dalle prove si è passati all’operatività.

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L’antimissile hetz è stato lanciato e fortunatamente ha intercettato e distrutto sul Mar Rosso la grave minaccia che arrivava da lontano. Frammenti del missile sono poi stati trovati nel deserto della Giordania. Subito dopo il lancio gli Huthi, gruppo armato prevalentemente sciita zaydita dello Yemen addestrato e finanziato dall’Iran, con un comunicato e con un filmato messo in rete si sono assunti la paternità dell’attacco promettendo nuove e più importanti sorprese.

L’entrata in scena di un nuovo attore in una situazione che è già ampiamente fuori controllo, come se non bastassero Hamas e la Jihad islamica da Gaza, Hezbollah dal Libano e dalla Siria e gli altri gruppi terroristi della Cisgiordania, è già una notizia difficile da digerire ma, siccome al peggio non c’è mai fine, se venissero confermate le voci che nonostante la paternità Huthi il lancio è stato eseguito dai pasdaran iraniani presenti nello Yemen è possibile di tutto, anche una reazione o ritorsione scomposta.

In fondo a Teheran non hanno mai nascosto il desiderio di distruggere Israele dopo il massacro dei civili israeliani del 7 ottobre scorso da parte dei terroristi di Hamas in Israele si era parlato di un nemico che è come un serpente mitologico con molte teste vicine e lontane. Teste da schiacciare per poter sopravvivere.

Quelle vicine sono sempre state note e a quelle lontane, note anche loro, si è aggiunta San’a’ come new entry. Considerando il livello di antisemitismo e disordine raggiunto in Europa negli ultimi anni, nei secoli l’antisemitismo è sempre stato la cartina di tornasole e la confusione la spia di pericolo imminente, la possibilità che un incendio possa nuovamente infiammare il mondo è sempre più presente. Speriamo arrivino presto i pompieri.

Michael Sfaradi, 1° novembre 2023