Sulla questione Israele, oggi ad essere indegno non è soltanto Zaki che definisce Netanyahu un “serial killer”, ma anche la prima pagina della Stampa. Scusate colleghi della Stampa, sono morte mille persone in Israele, Hamas ha rapito dei ragazzini, ucciso gente che andava a ballare nel deserto, stuprato donne e violato l’integrità territoriale di un paese, vi è forse sfuggito?
Oggi, infatti, la Stampa dedica la sua prima pagina della minchia ad una foto di un papà addolorato con un bambino di Gaza morto in braccio. Giuro. È un bambino di Gaza.
Quella foto oggi mi fa vomitare. E sapete perché? Perché il non detto dietro a questa prima pagina è lo stesso principio espresso chiaramente da Zaki: Netanyahu, e quindi gli israeliani, sono dei serial killer che ammazzano i bambini a Gaza.
Oggi la foto piazzata in primo piano dal quotidiano torinese non è quella di un bambino stuprato, di un ragazzo ucciso o di un vecchio o disabile violentato da Hamas. Ma è la foto di un bambino morto a Gaza, dopo che Netanyahu aveva detto di andarsene via da lì.
Non esiste nessun serial killer che avverta gli abitanti della Striscia che sta per invadere il Paese e radere al suolo Gaza. E questo era il minimo che uno Stato avrebbe dovuto fare dopo quello che è avvenuto.
Nicola Porro, dalla Zuppa di Porro del 10 ottobre 2023
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