Le speranze di un futuro migliore per il Medioriente passa da tutto questo, e solo quando i dirigenti palestinesi capiranno che nella collaborazione e non nel terrorismo potranno garantire un futuro migliore a tutti finiranno questi gesti di gioia per i lutti altrui e l’inutile spargimento di sangue da una parte e dall’altra.
Il Dottor Abba Solomon Meir Eban che fu ministro nei governi Ben Gurion e Levi Eskol, basandosi sulla sua esperienza politica e diplomatica usava dire: “Gli arabi non perdono mai l’occasione di perdere una buona occasione”. La speranza di tutti noi è che le nuove generazioni la smettano di credere nella stolta propaganda e nei falsi amici occidentali che da troppo tempo sfruttano la situazione per fini che nulla hanno a che fare con il futuro della popolazione palestinese e capiscano quanto sia importante non perdere più le occasioni per arrivare a degli accordi di pace.
La speranza c’è ma è poca, e al momento, con il sangue ancora fresco sui marciapiedi delle città israeliane, solo i sognatori riescono a vedere una luce in fondo a questo tunnel lungo più di settanta anni. Ma noi, israeliani, ebrei e sognatori non smetteremo mai di sperare perché la speranza è più forte delle armi da fuoco in mano ai terroristi.
Michael Sfaradi, 9 aprile 2022