Commenti all'articolo Istituti professionali, il grande errore della scuola italiana
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13 Commenti
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Franco Cordiale
11 Marzo 2019, 20:11 20:11
Il disastro vero è tragico della scuola di massa e’ la progressiva distruzione del sistema gentiliano, meritocratico e inevitabilmente orientativo e selettivo. Esso andava riveduto come apertura ai vari ceti sociali, come voleva Gramsci. Ma non andava smantellato, svalorizzando, come avviene, sia la cultura umanistica e scientifica insita nelle materie curricolari, sia la figura del docente come maestro. Al suo posto oggi un chiacchiericcio vacuo, fatto di progetti sedicenti e attivita’ imposti di fatto dal DS, in combutta con associazioni interessate a papparsi i soldi dei finanziamenti. E para insegnanti chiamati a… Insegni chiare, sopportare, ovviamente promuovere anche cani e porci, visto che se si oppongono… Cavoli loro!
Lorenza
27 Febbraio 2019, 10:26 10:26
Condivido, senza gettare “merda” su quel ministro o quell’altro , però mi dico anche, ma dagli errori non impariamo mai niente? … e proseguo , miglioriamo l’alternanza scuola/lavoro e riproviamo a ripristinare le scuole professionali, con investimenti sia materiali (macchinari moderni) che di personale (assiumiamo professori capaci nello specifico della materia professionale)
Mate
25 Febbraio 2019, 1:16 1:16
Aggiungiamo che al professionale, negli anni, hanno tolto ore e fondi ai laboratori, vanificato la possibilità alle scuole di stare al passo con l’evoluzione tecnologica nei vari settori, tolto copresenze di insegnanti tecnico-pratici.
Se poi allarghiamo lo sguardo, scopriamo che il danno maggiore viene dalle scuole medie. Un esempio: qualche genio ha proposto di ampliare il programma di matematica fino al calcolo letterale e alle superiori arrivano studenti che hanno odiato e odiano la matematica, non sanno eseguire operazioni neppure con la calcolatrice perchè non sanno cosa stanno calcolando. Però sono stati promossi con 4 in scritto e 8 in orale, ripetendo a memoria enunciati per loro senza senso.
adl
24 Febbraio 2019, 11:56 11:56
A mio avviso il problema della scuola italiana sono i ministri della pubblica istruzione. Pochissimi hanno insegnato, e nessuno ha letto “CHIUDIAMO LE SCUOLE” di Giovanni Papini.
Giovanni
24 Febbraio 2019, 11:05 11:05
Condivido alcuni aspetti, il problema è il percorso non l’esame di stato. Il diploma di geometra comunque è un diploma tecnico, non veniva conseguito con l’iscrizione professionale.
Giacomo
24 Febbraio 2019, 9:26 9:26
Condivido parte del commento di Claudio Zanella; generalizzo affermando che spesso si fa solo per il fare e ciò è male.
Il problema generale della scuola sta nella perdita di potere da parte dei docenti; per gli istituti professionali il problema sta nell’essere, per quanto sia ingiusto, considerati il livello più basso dell’istruzione superiore.
Il disastro vero è tragico della scuola di massa e’ la progressiva distruzione del sistema gentiliano, meritocratico e inevitabilmente orientativo e selettivo. Esso andava riveduto come apertura ai vari ceti sociali, come voleva Gramsci. Ma non andava smantellato, svalorizzando, come avviene, sia la cultura umanistica e scientifica insita nelle materie curricolari, sia la figura del docente come maestro. Al suo posto oggi un chiacchiericcio vacuo, fatto di progetti sedicenti e attivita’ imposti di fatto dal DS, in combutta con associazioni interessate a papparsi i soldi dei finanziamenti. E para insegnanti chiamati a… Insegni chiare, sopportare, ovviamente promuovere anche cani e porci, visto che se si oppongono… Cavoli loro!
Condivido, senza gettare “merda” su quel ministro o quell’altro , però mi dico anche, ma dagli errori non impariamo mai niente? … e proseguo , miglioriamo l’alternanza scuola/lavoro e riproviamo a ripristinare le scuole professionali, con investimenti sia materiali (macchinari moderni) che di personale (assiumiamo professori capaci nello specifico della materia professionale)
Aggiungiamo che al professionale, negli anni, hanno tolto ore e fondi ai laboratori, vanificato la possibilità alle scuole di stare al passo con l’evoluzione tecnologica nei vari settori, tolto copresenze di insegnanti tecnico-pratici.
Se poi allarghiamo lo sguardo, scopriamo che il danno maggiore viene dalle scuole medie. Un esempio: qualche genio ha proposto di ampliare il programma di matematica fino al calcolo letterale e alle superiori arrivano studenti che hanno odiato e odiano la matematica, non sanno eseguire operazioni neppure con la calcolatrice perchè non sanno cosa stanno calcolando. Però sono stati promossi con 4 in scritto e 8 in orale, ripetendo a memoria enunciati per loro senza senso.
A mio avviso il problema della scuola italiana sono i ministri della pubblica istruzione. Pochissimi hanno insegnato, e nessuno ha letto “CHIUDIAMO LE SCUOLE” di Giovanni Papini.
Condivido alcuni aspetti, il problema è il percorso non l’esame di stato. Il diploma di geometra comunque è un diploma tecnico, non veniva conseguito con l’iscrizione professionale.
Condivido parte del commento di Claudio Zanella; generalizzo affermando che spesso si fa solo per il fare e ciò è male.
Il problema generale della scuola sta nella perdita di potere da parte dei docenti; per gli istituti professionali il problema sta nell’essere, per quanto sia ingiusto, considerati il livello più basso dell’istruzione superiore.