Esteri

Italiano ucciso, l’ira di Rampini: “Media Usa muti perché l’assassino è nero” - Seconda parte

La stampa liberal nasconde la notizia sull’assassino di Davide Giri, ucciso a New York

Perché allora è calato il silenzio su Pinkney? Perché “è un afroamericano”. Non un poliziotto bianco o un cattivone sovranista. Per trovare le notizie sul killer di Giri, scrive Rampini, “bisogna andare sui siti di qualche tv locale, oppure di un tabloid populista, il New York Post. Il New York Times ha scelto una reticenza coerente con la linea editoriale degli ultimi anni. I canoni del giornalismo americano sono stati stravolti, in particolare durante l’era di Donald Trump quando nelle redazioni dei media progressisti è diventato un vanto praticare il ‘giornalismo resistenziale'”. Cosa significa? Ecco: “La ricerca di equilibrio o imparzialità è stata considerata una debolezza: il fine giustifica i mezzi”. Se c’è da combattere Trump, i repubblicani, la destra, i sovranisti, allora tutto è permesso. Anche mandare al diavolo la coerenza.

“Con l’omicidio dell’afroamericano George Floyd da parte di un agente bianco nel maggio 2020 a Minneapolis, e il rilancio del movimento antirazzista Black Lives Matter, i principali quotidiani hanno abbracciato lo slogan ‘tagliamo fondi alla polizia’ – insiste Rampini – Saccheggi e violenze avvenuti con il pretesto dell’antirazzismo sono stati minimizzati. Una purga all’interno della redazione ha allontanato diversi reporter che non erano allineati con il radicalismo di Black Lives Matter”.

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