Dopo la parentesi del Governo Gentiloni (che nella sua unica legge di bilancio non aumenta il lascito di “clausole specifiche’ differite e si limita a disinnescare quelle in ‘scadenza immediata’ sul 2018 e a ridurre parte di quelle per il 2019), tocca al Governo Conte I ampliare ulteriormente rendita degli aumenti di IVA differiti per circa 4 miliardi sul 2020 e quasi 10 miliardi a regime dal 2021.
In definitiva, dei circa 30 miliardi a regime di aumenti IVA differiti (di cui, per il 2020, ‘solo’ 23,2 miliardi), un terzo è riconducibile al lascito del Governo Letta, un terzo a quello del Governo Renzi e un terzo a quello del Governo Conte I.
I 20 miliardi di lascito di stretta fiscale del Governo Berlusconi invece non ci sono, ma soltanto perché sono stati trasformati, da chi se li è ritrovati tra capo e collo, nella stretta fiscale che il Paese ha conosciuto tra il 2012 e il 2013 e che è stata riassorbita negli anni successivi, con la scure però di nuove, seppur diverse clausole da parte dei Governi successivi.
Enrico Zanetti, 30 settembre 2019