Cronaca

Jingle bells sì vax, i virologi tornano alla carica: l’ultima nota stonata

Dopo il jingle “Sì sì vax, vacciniamoci” i virologi canterini replicano. E difendono la loro scelta

Errare è umano, perseverare decisamente diabolico. Se dunque un minimo di comprensione dopo la performance dei tre tenori virologi (“lo hanno incastrati”, “non hanno pensato alle conseguenze”) si poteva anche avere, quando invece i diretti interessati rivendicano la loro scelta di essersi prestati ad uno spettacolo poco edificante, beh: allora il discorso cambia.

Sapete di cosa parliamo: di quella canzoncina, interpretata da Fabrizio Pregliasco, Andrea Crisanti e Matteo Bassetti, in cui i tre “esperti” delle tv sui temi legati al coronavirus intonano una rivisitazione canora di Jingle Bells. “Sì sì sì, sì sì sì vax vacciniamoci”, presente? Ecco. Il video, realizzato da Un Giorno da Pecora, ha fatto il giro dei social, è stato pubblicato da tutti i giornali, criticato da alcuni (come Vaia) e rilanciato senza commenti da altri. Noi abbiamo detto cosa ne pensiamo: non ci è piaciuta, al di là dello scherzo, e visto che siamo in uno stato d’emergenza, forse si poteva evitare.

I tre tenori, rispondendo alle critiche, non hanno però fatto passi indietro. Anzi. Per Bassetti di quella canzone non bisogna guardare la “forma”, ma i “contenuti” che avrebbero una “grande scientificità”. “Seppur detti in maniera leggera nella settimana che porta al Natale – ha detto alla Stampa – ci sono messaggi sulla vaccinazione, di avere alcune cautele come evitare di baciare i nonni e fare le terze dosi il prima possibile”. Insomma: messaggi “condivisi dal punto di vista scientifico”. A Pregliasco, invece, il pezzo è piaciuto così tanto che alla vista di una nuova telecamera è tornato alla carica. Ed ha iniziato a canticchiarlo anche in diretta in collegamento con Myrta Merlino a L’aria che tira su La7 in una sorta di duetto con Jerry Calà.

Ora, ben vengano gli scherzi. Ci sta prendersi poco sul serio. E certo nessuno potrebbe mai imporre di dare meno spazio ai virologi canterini, come qualcuno vorrebbe fare coi no vax. Però non si può davvero pensare che per convincere un non vaccinato possa servire una canzoncina del genere. Vi immaginate un no vax, che magari crede ai microchip in Pfizer, che si redime sulle note di “mangia il panettone, vai a fare l’iniezione”? No, ovviamente. Ma neppure gli indecisi, gli impauriti, i titubanti si smuoveranno grazie a frasi del tipo “per il calo dei contagi, dosi anche ai Re Magi”. Di certo, un effetto il jingle lo ha avuto: aumentare la visibilità di tre virologi, bravissimi nell’apparire. Un po’ meno a cantare.