Cosa c’è dietro la prima visita in Messico di Biden
Quello iniziato ieri è il primo tour di Biden in America Latina da quando è entrato in carica due anni fa. Domenica sera all’aeroporto di Città del Messico Andrés Manuel López Obrador lo è andato a ricevere. Per quanto riguarda il Messico, l’ultimo presidente degli Stati Uniti a visitare il Paese è stato Obama nel 2014. Il Summit dei “Tres Amigos” che inizia oggi con AMLO e il primo ministro canadese Justin Trudeau, si svolge pochi giorni dopo che Biden ha presentato un nuovo piano che prevede di accogliere al massimo 30.000 migranti irregolari da Venezuela, Cuba, Nicaragua e Haiti ogni mese. Ma l’altra parte del piano prevede che chi varcherà il confine senza permesso sarà riportato immediatamente nel territorio del Messico e gli sarà vietato l’ingresso nel Paese per cinque anni. Sul tavolo dei negoziati del ” Vertice dei Tre Amigos ” c’è una selezione di temi prioritari, come l’immigrazione clandestina, il narcotraffico del fentanil, il commercio trilaterale e la crisi climatica. Messico e Stati Uniti sono in conflitto su questioni commerciali in materia di energia e sulla posizione messicana di chiudere l’importazione di mais USA transgenico.
Ma per la Casa Bianca il tema prioritario è la crisi dell’immigrazione al confine con il Messico, regione che sta registrando arrivi record di migranti dall’intero continente che cercano di entrare negli Stati Uniti. Un altro tema che preoccupa molto l’amministrazione USA è il traffico di droga, in particolare di fentanyl, sostanza associata a più di centomila morti per overdose negli Stati Uniti nell’ultimo anno. L’agenzia antidroga DEA ha sequestrato abbastanza fentanyl nel 2022 per “uccidere l’intera popolazione” degli Stati Uniti e Ovidio Guzmán è accusato di dirigere decine di laboratori che producono questa sostanza sintetica. In cambio della cattura di Ovidio Guzmán, il governo messicano chiederà a Biden maggiori sforzi per fermare il traffico di armi Usa in Messico, con l’intenzione di ridurre l’ondata di violenze e omicidi nel Paese del tequila.
Joe Biden si ricandida nel 2024
Secondo quanto riferito dal New York Post, il presidente Biden è ”all in” in corsa per la rielezione nel 2024, nonostante l’inflazione alle stelle, il caos dei confini, il caos internazionale sotto la sua presidenza e che avrebbe 86 anni alla fine di un secondo mandato. L’annuncio ufficiale arriverà entro poche settimane. “Penso che sia tutta una questione di tempismo a questo punto”, ha detto un alleato di Biden a The Hill ieri. Lui e i suoi aiutanti senior stanno preparando l’annuncio a inizio febbraio, quasi in concomitanza con il suo discorso sullo Stato dell’Unione al Congresso, secondo più fonti. “Il presidente ha detto pubblicamente che intende correre”, ha confermato il vice segretario stampa della Casa Bianca Andrew Bates. La data del discorso sullo Stato dell’Unione è tradizionalmente fissata dalla Camera, un compito che ora spetterà al nuovo speaker Kevin McCarthy. Con un tasso di approvazione di appena il 44% secondo RealClearPolitics, le possibilità di rielezione di Biden sono dubbie visto che negli ultimi 70 anni nessun presidente USA con un indice di gradimento inferiore al 45% ha mai vinto un secondo mandato, secondo Gallup.
L’Honduras estende lo stato di emergenza
In vigore dal 6 dicembre in 165 aree delle due città più grandi dell’Honduras, Tegucigalpa e San Pedro Sula, è stato ampliato a 235 dei 298 comuni del paese. Finora sono stati arrestati più di 1.300 membri di gang e maras. La cosa è buona ad avviso della gente, come sta accadendo anche in El Salvador, solo che i media attaccano Bukele in ogni modo, essendo di destra, mentre tacciono sulla Castro, neo presidente di sinistra nonché amica di Lula ed Ortega.
L’epidemia di colera ad Haiti ha causato più di 450 morti nell’ultimo mese
Nell’ultimo bilancio ufficiale pubblicato sabato scorso da Haiti Libre, le autorità sanitarie haitiane hanno confermato un totale di 1.570 casi mentre cercano di completare la verifica di altri 22.575 probabili.
Paolo Manzo, 9 gennaio 2022
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