L’addio degli Agnelli non ferma la slavina. Almeno per il momento. La Corte d’Appello della Federcalcio ha infatti deciso di punire la Juventus con 15 punti in meno in classifica che verranno scontati sin da subito.
Una batosta senza precedenti e una sentenza storica. La squadra di Allegri dall’oggi al domani si ritrova da 37 a 22 punti, scendendo così dal terzo al decimo posto ben lontani dalla zona Champions.
Al centro della querelle c’è ovviamente il caso plusvalenze su cui sta indagando la procura di Torino e che ha già portato alle dimissioni in massa di tutti i dirigenti della società bianconera, che solo poche ore fa ha eletto il nuovo consiglio di amministrazione. La Juve era stata assolta qualche mese fa, ma il tutto si è riaperto con la richiesta della procura e l’accoglimento dell’istanza di revocazione da parte del tribunale di secondo grado guidato da Mario Luigi Torsello. In mattinata il pm della Figc, Giuseppe Chiné, aveva chiesto solo 9 punti di penalizzazione, pena poi incrementata dai giudici in camera di consiglio. La procura era ed è convinta che, rispetto al processo celebrato mesi fa, in cui tutti erano stati assolti, siano emersi nuovi fatti grazie all’inchiesta Prisma della procura torinese.
Ad essere punita è solo la Juve. Prosciolti gli altri 8 club imputati, insieme ai loro dirigenti. Si apre un periodo nero per la nuova dirigenza, che dovrà ora fare i conti con un possibile secondo processo sportivo oltre alle possibili sanzioni minacciate dall’Uefa per la violazione del financial fair play. Tutta la vecchia dirigenza, intanto, è stata inibita: 24 mesi ad Agnelli e 30 a Paratici, 16 mesi a ds Cherubini, 8 mesi a Paolo Garimberti.