No, dico: ma l’avete sentita Kamala Harris? Quella che la stampa italiana e internazionale avevano dipinto come il simbolo dell’anti-trumpismo, la prima vicepresidente donna, ma soprattutto una donna nera, quella che “al razzismo non esiste vaccino”? Ripeto: l’avete sentita? Perché oggi, durante la sua prima visita all’estero in Guatemala, ha dismesso i panni della sostenitrice di Black Lives Matter ed ha indossato l’abito del leghismo duro e puro.
Non ci credete? Dovreste. Perché parlando ad un punto stampa durante la sua visita in Guatemala, la vice di Joe Biden si è rivolta direttamente ai migranti ed ha usato tutto l’armamentario retorico caro al Capitano Salvini. Sentite qua: “L’obiettivo del nostro lavoro – ha detto – è aiutare i guatemaltechi a trovare speranza a casa loro”, che poi non è così diverso da quel “aiutiamoli a casa loro” di salviniana memoria. E ancora: “Voglio essere chiara con coloro che stanno pensando di intraprendere quel pericoloso viaggio verso il confine Messico-Stati Uniti: non venite, non venite”, alla faccia del “Welcome Refugees”. E infine: “Gli Stati Uniti continueranno ad applicare la legge e a proteggere i loro confini“. E già così uno s’immagina Kamala con la felpa con scritto “PADANIA” che ordina alla Finanza di requisire navi Ong o bloccare Carola Rackete in mare. Invece no. Perché se possibile la Harris ha fatto addirittura di più, avvisando i clandestini che se “arriveranno al confine” verranno “rimandati indietro”. Senza se e senza ma: Salvini, per dire, a respingere un immigrato non c’è mai riuscito.